SALERNO. Gli anziani, che la Seconda Guerra Mondiale l'hanno vista e vissuta, ricordano bene la storia del pilota americano disperso sui loro monti. Sono stati proprio loro, con i racconti sbiaditi dal tempo, ad aiutare la Protezione Civile di Acerno (Salerno) e l'associazione "Salerno 1943" a far ritrovare quello che quasi certamente è il corpo del pilota Usa Dewey L. Gossett. "Possiamo dire - commenta Matteo Pierro, dell'associazione 'Salerno 1943 - di essere quasi certi che i resti sono proprio dell'aviatore precipitato sul monte Accellica il 27 settembre del 1943, ma per avere la conferma dobbiamo aspettare l'esame del Dna che verrà effettuato sulla nipote. Sabato scorso, al momento del ritrovamento, abbiamo contattato i Carabinieri della Compagnia di Acerno e di Battipaglia per accertare che non si trattasse di ossa di animali. Dopo 71 anni speriamo che questo giovane ragazzo possa trovare degna sepoltura". Da tempo i volontari avevano individuato il punto dove cadde l'A-36 di Gossett tanto da essere stati contattati anche da Joshua Frank, addetto per l'Italia del DPMO, l'ufficio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa di recuperare le spoglie dei soldati americani dispersi in guerra. "Il velivolo - racconta ancora Pierro - è stato smembrato e portato a valle dagli abitanti nel 1944. Sicuramente non trovarono traccia del ragazzo, i cui resti saranno stati presto dilaniati dagli animali". Nato il 28 febbraio 1920 nel South Carolina, Dewey L. Gossett già l'11 settembre 1943 rischiò la vita in volo ma rientrò sano e salvo alla base. Il 27 settembre non fu altrettanto fortunato. La sua squadriglia, decollata dall'aeroporto che gli americani avevano costruito alla foce del Sele, doveva fornire appoggio tattico alle truppe statunitensi che inseguivano i tedeschi in ritirata. Nei pressi di Acerno il capo formazione si rese conto di essere troppo vicino alle pareti rocciose del monte Accellica e ordinò ai suoi uomini di prendere quota. Usciti dalle nuvole si accorsero che mancava l'aereo di Dewey. Per diverso tempo sorvolarono la zona, ma la pioggia rese impossibile ulteriori ricerche. Si aprì così un giallo che oggi appare giunto a conclusione. Non è la prima volta che l'associazione "Salerno 1943" (presieduta da Luigi Fortunato e costituita a Salerno nel 2007) riporta "a casa" un soldato disperso. Finora sono stati individuati i resti di cinque militari e identificati i "crash site" di 30 aerei caduti in Campania o nelle regioni limitrofe.