ROMA. «Nel 2020 la prima causa di malattia o comunque di assenza dal lavoro sarà lo stress»: è quanto emerge da proiezioni dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha). La circostanza è stata segnalata dal Direttore vicario prevenzione dell'Inail, Tommaso De Nicola, intervenendo a un evento di sensibilizzazione sulle tematiche dei rischi psico-sociali nei luoghi di lavoro dal titolo «Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato» svoltosi a Roma, alla Farnesina. «Oggi - ha spiegato De Nicola - le cause principali di stress sono l'insicurezza e la precarietà, il carico di lavoro e i fattori organizzativi, in particolare la mancanza di supporto da parte di capi e collaboratori. E per il 50% dei lavoratori europei intervistati lo stress è una condizione normale».
«Il tema dello stress sul lavoro riguarda tutti noi», ha sottolineato Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, introducendo l'evento. «Pensiamo a chi è impiegato in campo internazionale - ha aggiunto Della Vedova -, che ogni quattro o cinque cambia Paese, ufficio, casa, scuola dei figli, vive lo sradicamento degli affetti e faticosamente, e non sempre, li ricostruisce, e a chi lavora in aree di crisi e in situazioni di emergenza. È dunque centrale mettere i lavoratori nelle migliori condizioni per il raggiungimento degli obiettivi in termini di qualità, efficienza e produttività».
L'evento, organizzato nell'ambito della campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015», promosso dall'Eu-Osha e realizzato in collaborazione con Inail, «focal point Italia» pe la stessa campagna, ha visto la presenza tra gli altri anche del Capo dell'Unità di Crisi della Farnesina Claudio Taffuri, del Direttore del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del lavoro ed ambientale dell'Inail Sergio Iavicoli. I lavori sono stati chiusi dall'Ambasciatrice Elisabetta Belloni, Direttore Generale per le Risorse e l'Innovazione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione
internazionale (Maeci), che ha specificato che «gli incentivi ai lavoratori non sono solo economici, ma possono essere anche psicologici. Dunque è giusto puntare su un management capace di assumersi le giuste responsabilità e di trasmettere il senso di squadra, distribuire bene i ruoli, motivare e centrare gli obiettivi».
Nel corso del convegno è stata sottolineata anche l'importanza dell'esperienza dello Sportello di ascolto istituito presso il Maeci e del questionario sul benessere organizzativo.
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