SYDNEY. Decine di balene globicefale, o balene pilota, si sono spiaggiate la scorsa notte nel porto di Ohiwa, nella regione Bay of Plenty dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda. Gli sforzi di un centinaio di volontari, molti accorsi dalla locale comunità maori, aiutati dalle istruzioni trasmesse da un elicottero, sono riusciti a salvarne 21 spingendole verso il mare aperto. Altre 25 balene sono morte e 11 hanno dovuto essere soppresse quando è stato giudicato impossibile salvarle. Lo riferisce il ministero della Protezione dell'ambiente, che ha elogiato i soccorritori per i loro sforzi. Gli spiaggiamenti massicci di balene sono frequenti in Nuova Zelanda, senza che gli scienziati siano finora riusciti a spiegarne le cause. Brutte notizie anche per le cernie di Ustica, isola vulcanica a pochi chilometri dalla costa palermitana, area marina protetta dal 1986, definita la «perla nera del Mediterraneo» e paradiso dei sub. Qui, da qualche giorno, desta timore il ritrovamento di tre esemplari di cernia morti. Non tanto per il numero in sé ma perché riporta alla memoria di appassionati e studiosi un fenomeno verificatosi diversi anni fa, almeno una decina. Allora molti esemplari morirono per una sorta di epidemia, c'è chi ricorda i pesci galleggiare ad ogni angolo dell'isola.