GINEVRA. Una novità assoluta per il più grande laboratorio del mondo dedicato alla fisica delle particelle e un riconoscimento alla fisica italiana: la nomina di Fabiola Gianotti alla direzione generale del Cern è arrivata come un lampo ed ha entusiasmato tutti. Era nell'aria da tempo, ma nessuno si aspettava una decisione tanto rapida. Sono bastati 15 minuti al Consiglio del Cern per trovare il consenso generale sulla scelta di Gianotti. «Già fatto???» è stato il commento della ricercatrice, in risposta ad un Sms che le dava in anteprima la notizia. Dopo le celebrazioni dei suoi 60 anni di storia il Cern apre le porte alla prima donna chiamata a dirigerlo. In gara con lei c'erano due uomini: il britannico Terry Wyatt, dell'università di Manchester, e l'olandese Frank Linde, direttore dell'Istituto nazionale di fisica subatomica (Nikhef) di Amsterdam.
Grandissima soddisfazione del ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Stefania Giannini: è «un grande successo per la scienza italiana. Sono certa che Gianotti farà un ottimo lavoro». Entusiasta anche il mondo della ricerca italiana, a partire dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che nel Cern svolge un ruolo di primo piano. Accanto ai commenti del mondo scientifico, numerosi anche gli apprezzamenti di quello politico. Con Fabiola Gianotti per la terza volta un italiano è alla direzione generale del più importante laboratorio di fisica delle particelle a livello internazionale. Dopo il contributo fondamentale di Edoardo Amaldi, il 'ragazzo di via Panispernà che è stato tra i padri fondatori del Cern, il Nobel Carlo Rubbia è stato il primo direttore italiano del Cern, dal 1989 al 1994. A distanza di cinque anni è stata la seconda volta di un italiano, con il fisico Luciano Maiani, direttore generale dal 1999 al 2003.
«Cercherò di impegnarmi- ha detto Gianotti all'ANSA - per mantenere il ruolo di primo piano che il Cern ha nel campo del'eccellenza scientifica, così come nella tecnologia e nell'innovazione, nell'educazione e nella collaborazione internazionale nella scienza al servizio della pace». Per tutto il prossimo anno affiancherà l'attuale direttore generale, Rolf Heuer, che resterà in carica fino alla fine del 2015. Sarà un periodo di transizione, ma davvero intenso. Nella primavera del prossimo anno rientrerà infatti in attività, dopo la pausa tecnica, il più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc): Gianotti non ha dubbi che «saranno ancora tante le sorprese che la natura ci riserverà».
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