ROMA. La dieta mediterranea protegge anche la salute dei reni e chi la segue fedelmente riduce il rischio di incorrere in malattie croniche renali del 50% e di danneggiare la loro funzionalità del 42%. Lo dimostrano i ricercatori della Columbia University Medical Centers che hanno condotto una indagine su 900 persone, seguite per 7 anni. Lo studio è pubblicato sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology.
All'epidemia di malattie a carico dei reni, che colpiscono 20 milioni di americani, è dedicato anche l'editoriale della rivista. «Aderire ai dettami della dieta mediterranea significa consumare regolarmente più frutta, verdura, pesce, legumi e grassi polinsaturi e ridurre invece il consumo di carne, cibi in scatola, insaccati, alimenti industriali e dolci», sottolineano i ricercatori. Non ci sono «cibi magici ma ci vorrebbe una maggiore disciplina nella scelta di cosa si mette a tavola e cosa si mangia fuori casa, destinando il consumo dei dolci solo alle occasioni veramente speciali», sottolineano gli esperti.
Un'altra indagine rivela anche che il 99% degli italiani ama la pasta e che il 44% la consuma quotidianamente: «Un rito che resiste nonostante i cambiamenti della società, dei consumi e dei costumi». Lo afferma Aidepi, l'Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane che ha commissionato a Doxa l'indagine «gli italiani e la pasta» in vista della giornata mondiale della pasta che è svolta a Buenos Aires con una conferenza internazionale sul valore aggregato della pasta nell'ambito della nutrizione familiare. I lavori congressuali saranno preceduti dal'Assemblea annuale dell'International Pasta Organisation dove si procederà tra l'altro alla ratifica del nuovo presidente, l'italiano Riccardo Felicetti, già presidente del gruppo pasta di Aidepi.
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