TORINO. «Se non possiamo fermare la continua evoluzione del Pianeta, abbiamo il dovere morale di suggerire indirizzi e proposte per interagire in modo responsabile con essa». È la filosofia di Guido Barilla, presidente dell'omonima azienda fondata a Parma nel 1877, diventata uno dei simboli del mangiar bene italiano nel mondo. E da tempo impegnata sui temi dell'alimentazione e della nutrizione.
«Viviamo in un'epoca di grandi trasformazioni - spiega Barilla -: le prospettive future sono incerte, gli scenari cambiano velocemente e il presente ci mostra evidenze cariche di contraddizioni e squilibri. Basti considerare che quasi un miliardo di persone nel mondo soffre oggi la fame, a fronte di un numero altrettanto ampio di persone obese o sovrappeso».
Per rispondere a queste emergenze, suggerendo raccomandazioni concrete e attuabili, la società ha costituito la Barilla Center for Foof Nutrition (Bcfn). Il centro valuta il mondo della nutrizione e dell'alimentazione con un approccio multidisciplinare che mette in relazione economia, medicina, nutrizione, sociologia e ambiente. «La nostra azienda cura queste tematiche - spiega Barilla - perchè sono fondamentali per la resa del prodotto che non sia solo buono, ma anche il più sano possibile. Nel nostro staff abbiamo già molti nutrizionisti a consigliarci».
Di recente Bcfn è diventata una fondazione, gestita da un nuovo cda composto da Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, Paolo de Castro, presidente Commissione agricoltura e sviluppo del Parlamento europeo, e Alberto Grando, prorettore per lo sviluppo dell'Università Bocconi. «Siamo fieri di avere ottenuto l'adesione di figure così autorevoli all'interno della nostra Fondazione - dice Guido Barilla, che è anche presidente della Fondazione -. Insieme a loro, e ai membri dell'Advisory Board, possiamo dare un ulteriore impulso alle azioni del Bcfn». Ambizioso l'obiettivo, che è quello di «individuare soluzioni concrete per il benessere futuro - conclude Barilla - delle persone, della società e del pianeta».
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