ROMA. La psicoterapia può ''guarire'' anche il Dna, incide non solo sul benessere psichico del paziente ma lascia una traccia 'visibile' persino sui suoi geni, favorendo i naturali processi di riparazione del Dna e riducendo il rischio di danni genetici.
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Psychotherapy and Psychosomatics che evidenzia anche che, a livello molecolare, lo stress cronico potrebbe aumentare il rischio di cancro perché accresce il tasso di danni al Dna (rotture dei filamenti della doppia elica, comparsa di difetti genetici) e limita i meccanismi fisiologici di riparazione del Dna stesso. Gli autori, un gruppo di scienziati tedeschi della Universität Konstanz, hanno isolato il Dna di cellule del sangue di individui con la sindrome da stress post-traumatico e di individui sani di controllo; all'inizio dello studio hanno misurato il livello di danno genetico su quel Dna di tutto il campione.
In questa fase è emerso che chi soffre di stress post-traumatico presenta più frequenti danni a carico del proprio corredo genetico suggerendo la possibilità che a livello molecolare lo stress cronico incida sul rischio tumore di un individuo (l'accumularsi di danni genetici, infatti, aumenta i pericolo di ammalarsi di cancro). I ricercatori si sono poi concentrati sui pazienti dividendoli in due gruppi, uno dei quali ha intrapreso un percorso di psicoterapia. Gli altri pazienti, invece, non sono stati coinvolti in alcun tipo di intervento terapeutico. Alla fine del percorso il Dna delle cellule sanguigne del campione di pazienti è stato nuovamente esaminato.
I ricercatori hanno constatato che il ciclo di psicoterapia su pazienti con disturbo da stress post-traumatico favorisce i naturali processi di riparazione del Dna e anche la riduzione dei danni genetici che erano stati riscontrati all'inizio dello studio.
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