Lunedì 23 Dicembre 2024

L'olio d'oliva previene il cancro al colon, uno studio rivela in che modo

ROMA. Svelati i meccanismi genetici con cui l'olio extravergine d'oliva previene il cancro al colon. È il risultato di uno studio condotto dall'Università Campus Bio-Medico di Roma e dall'Università degli Studi di Teramo, in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino e con il Karolinska Institute di Stoccolma. Che l'olio extravergine d'oliva fosse un alimento importante per ridurre l'incidenza di numerose neoplasie era stato suggerito, negli ultimi anni, da varie ricerche sperimentali. Non erano però ancora chiari i meccanismi alla base di quest'azione 'benefica'. Il nuovo studio, pubblicato su Journal of Nutritional Biochemistry, ha rivelato ora il meccanismo grazie al quale il cosiddetto 'oro giallo' riduce il rischio di sviluppare il cancro del colon: ha infatti dimostrato come l'olio extravergine di oliva sia in grado di aumentare l'espressione del gene oncosoppressore CNR1. Quest'ultimo, a sua volta, esprime un recettore molto importante per la salute dell'organismo, perchè è in grado di regolare i meccanismi all'origine delle alterazioni dei geni sensibili ai fattori ambientali, come la dieta. I dati ottenuti dai ricercatori certificano, dunque, che adeguate quantità di olio extravergine d'oliva nell'alimentazione sono importanti per ridurre le alterazioni genetiche legate allo stile alimentare. Lo studio, sottolinea Mauro Maccarrone, docente di Biochimica presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma, «rafforza la fiducia nel fatto che una dieta appropriata possa aiutare a prevenire i tumori, ma anche altre patologie diffuse, come i disturbi neurologici, l'obesità e il diabete». I risultati dimostrano inoltre che «i cambiamenti epigenetici, ovvero quelli derivanti da fattori ambientali e, dunque, dall'alimentazione, sono potenzialmente reversibili». Il cancro al colon-retto è al secondo posto dopo quello alla mammella, nella donna, e al terzo dopo quello di polmone e prostata, nell'uomo. Una neoplasia che in Italia, secondo le stime, colpisce circa 40mila donne e 70mila uomini ogni anno.

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