ROMA. I bambini che non bevono latte vaccino e lo sostituiscono con altre tipologie di latte (latte di soia e riso, capra, mandorle) hanno un rischio più che doppio di soffrire di carenza di vitamina D, un nutriente indispensabile per lo sviluppo e la salute delle ossa. Lo rivela una ricerca che ha coinvolto quasi 4000 bambini (di età tra 1 e 6 anni) pubblicata sul Canadian Medical Association Journal e condotta da Jonathon Maguire, pediatra del canadese St. Michael's Hospital. Ormai è un'abitudine sempre più diffusa - tra grandi e piccini - quella di sostituire il latte vaccino con altre tipologie di latte, o per allergie e/o intolleranza al lattosio, o perchè in generale si ritiene che evitare il latte vaccino sia una scelta sana. Ma nelle altre tipologie di latte, vitamina D e calcio devono essere aggiunte dal produttore perchè non sono naturalmente presenti ed è difficile per un consumatore orientarsi nella scelta del prodotto migliore per la salute. Andando ad esaminare la vitamina D nel sangue dei piccoli bevitori di latte vaccino e non, è emerso però che per ogni tazza in più di late non vaccino consumata si riscontra una riduzione del 5% nei livelli plasmatici mensili di vitamina D. Ciò si traduce in un rischio più che doppio di carenza di vitamina D.