Basta selezionare, montare e certe storie si trasformano in un'unica, grande sceneggiatura del tradimento: fatti distanti geograficamente che dialogano a meraviglia. Ne scaturisce un ritratto impietoso in cui i protagonisti sono tutti perdenti perché vittime e carnefici con i loro batticuori clandestini, fuori tempo, improbabili. Una storia recente: in Virginia un giovane torna a casa della fidanzata, con la quale aveva litigato poco prima, per un chiarimento (non richiesto). Arrivato sul posto, la scena che si trova davanti è inequivocabile: la ragazza era a letto con il suo coinquilino.
Lui, il tradito, per vendetta li fotografa a letto - una chitarra sulla sfondo, una copertina a quadretti a coprire i corpi - e pubblica la foto su facebook. Passano i secoli e le narrazioni si fanno, se non più complicate, almeno più tecnologiche. Con lo sguardo distaccato e saggio di chi osserva il ballo delle relazioni e dei tradimenti dall'esterno, di storielle di coppie irrequiete se ne intercettano parecchie. A Porto Empedocle c'è la moglie che, dopo numerose telefonate al marito cinquantaduenne, tutte regolarmente senza risposta, torna a casa e trova il coniuge con l'amante, una signora di 84.
Ovviamente si scatena il finimondo: la moglie scaglia contro il marito - uomo previdente che, per evitare di trovarsi nella situazione del nostro ex premier che ce ne ha messo di tempo per convincere la corte di non sapere che la bella Ruby era minorenne, ha scelto una soluzione alternativa piuttosto chiara - qualsiasi oggetto trovi a portata di mano. L'amante agée, nostalgicamente retrò come un'eroina di Jane Austen, dall'alto della sua saggezza, preferisce, nella confusione, tagliare la corda.
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