CERNOBBIO. Sono 10 milioni i giovani tra i 18 ed i 34 anni che cucinano e lo fanno per passione (38,6%), per gratificarsi (24,5%) o rilassarsi (24,4%), mentre solo il 4% vive la cucina come un dovere. È quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Censis su «Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio», presentato al Forum Internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione organizzato a Cernobbio da Coldiretti. Non è un caso che l'alberghiero - sottolinea l'organizzazione agricola - abbia raggiunto il 9,3% del totale delle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie e si posizioni al secondo posto, dopo lo scientifico, fra i più richiesti in Italia. Le nuove generazioni assieme - sottolineano Coldiretti/Censis - alimentano peraltro una tradizione solida a livello nazionale dove complessivamente oltre 23,2 milioni (46,8%) di italiani cucinano sempre, mentre 13,3 milioni (27%) lo fanno spesso, poco più di 7 milioni (14,3%) qualche volta e 3,9 milioni (7,9%) raramente. Oggi, inoltre, sempre più italiani preparano il cibo in casa. Dalle casalinghe (95,6%), alle lavoratrici (98,2%). Dolci (oltre 32 milioni), pizza (30 milioni) e pasta (27 milioni) sono i cibi su cui maggiormente ci si cimenta in casa. Infine, dall'indagine emerge che quasi tre giovani under 35 anni su quattro (71%) soprattutto nel fine settimana partecipano al rito dell'apericena, ovvero il mixage tra il rito dell'aperitivo e un pasto propriamente detto, di solito la cena. C'è una crescente relazionalità intorno al cibo - sottolineano Coldiretti/Censis - che ha fatto nascere ed affermare in pochissimo tempo un momento di aggregazione con connotati innovativi che, sotto la spinta della crisi, interessa ora complessivamente 7,9 milioni di giovani e tra questi 1,5 milioni regolarmente.