WASHINGTON. Apple e Facebook si sono offerti di pagare il procedimento per consentire alle proprie dipendenti di congelare gli ovuli nell'eventualità che un giorno decidano di fare un figlio. I due colossi della Silicon Valley sperano con questa mossa di attirare più donne nel proprio personale, agevolando la loro carriera. Ma non mancano le polemiche e molti hanno criticato la scelta in quanto «così si rischia di mandare un messaggio sbagliato e cioè che le donne preferiscono la carriera alla famiglia». Altri insistono sul fatto che forse era meglio introdurre sistemi migliori di sostegno alle madri lavoratrici. Tant'è. Molto spesso le donne non hanno tempo di conciliare la famiglia con il lavoro, nè tantomeno di procreare. E così Facebook e Apple hanno deciso di agevolarle con un bonus. Il 'social network' fondato da Mark Zuckeberg ha già iniziato, mentre la Apple avvierà la procedura a gennaio. Le due aziende sono le prime a offrire questo tipo di copertura per motivi non legati a condizioni mediche. «Avere una carriera e anche bambini è ancora una cosa difficile da conciliare», dice Brigitte Adams, sostenitrice del congelamento degli ovuli e creatrice del forum Eggsurance.com. «Offrendo questo beneficio, le compagnie investono nelle donne - ha proseguito - sostenendo la loro decisione di condurre la vita che decidono». Mentre le tecniche e le percentuali di successo stanno migliorando, non c'è alcuna garanzia che il procedimento porterà alla nascita di un bambino. La Società americana di Medicina della Riproduzione non tiene statistiche complete sui bambini nati da ovuli congelati - infatti, il gruppo mette in guardia sul congelamento per estendere la fertilità - anche se gli esperti dicono che prima la donna congela gli ovuli, maggiore è la sua possibilità di successo. I medici spesso raccomandano alle donne di congelare almeno 20 ovuli, un procedimento che ha costi molto elevati: per il primo ciclo di trattamento si parla di 10mila dollari, più 500 dollari o più all'anno per la conservazione. Facebook, che ha introdotto il bonus a gennaio, copre tutte le cure per la fertilità fino a un massimo di 20mila dollari. Il colosso offre anche l'adozione, l'assistenza alla maternità surrogata e «una serie di altri servizi di fertilità per i lavoratori di sesso maschile e femminile». Mentre la Apple sostiene di voler «continuare a estendere i benefici alle donne, con una nuova politica per il congedo di maternità, ma anche il congelamento degli ovuli come parte di un più vasto programma per i trattamenti di fertilità», dice il gruppo fondato da Steve Jobs.