PALERMO. Tre giornate di immersione nel futuro tecnologico, con la partecipazione di migliaia di artigiani digitali, un flusso energetico che segna la nuova era: questo è Maker Faire. L’edizione 2014 della fiera internazionale dedicata agli artigiani tecnologici, quelli, per intenderci, che fanno un uso spropositato di stampanti 3D, si è conclusa ieri a Roma tra l'entusiasmo dei partecipanti e dei numerosi visitatori provenienti da tutto il mondo.
Evento che segna un passaggio epocale dall’artigianato vecchio stile a quello hi-tech. La manifestazione è nata dalla volontà di due innovatori della scena internazionale, Massimo Banzi, cofondatore di Arduino, e Riccardo Luna, ex direttore di Wired ed attuale direttore di CheFuturo, blog dell'innovazione.
Arduino è la scheda hardware open source che si può definire un po’ il cuore del movimento dei makers. Si tratta di una scheda multiuso, dotata di un microchip e diverse possibilità di connessione, che gli artigiani tecnologici usano costantemente da diversi anni per sviluppare migliaia di prototipi elettrotecnici. Con Arduino si possono realizzare in maniera relativamente rapida e semplice piccoli dispositivi come controllori e sensori di luci, di velocità per motori, temperatura e umidità e molti altri progetti open source: tutto il software a corredo infatti è liberamente utilizzabile. Forse è stata proprio questa la molla che ha fatto nascere un movimento mondiale basato sulla considerazione che la produzione industriale ha finito il suo tempo per dare spazio alla collaborazione sociale e alla produzione dal basso.
Con Arduino e le stampanti 3D è nata la generazione di artigiani digitali, in grado di interagire tra loro per dare vita a progetti di più ampio respiro. Alla Maker Faire di Roma un nutrito gruppo di siciliani ha fatto rete. Si sono incontrati e hanno socializzato per dare vita a progetti futuri lungimiranti. Ancora una volta è Michele Pizzuto, in rappresentanza del FabLab di Palermo a parlarci delle prossime innovazioni di casa nostra. «Ormai quello di Roma è diventato un appuntamento imprescindibile per la nostra associazione, che si propone di promuovere e divulgare la cultura maker sul territorio – dice Pizzuto -. Alla Maker Faire abbiamo avuto modo di dare forma e sostanza al nuovo progetto sviluppato con l’ingegnere meccanico Pierangelo di Benedetto, coadiuvato dal giovanissimo perito elettrotecnico Elio Lo Mauro e dalla 3dprintt di Nino Rigoli. Progettiamo, produciamo e commercializziamo la prima stampante 3D interamente siciliana, nata dallo studio attento degli altri modelli presenti sul mercato analizzando difetti e pregi dei concorrenti. Ma continuiamo anche a sostenere il progetto «Tisky Tosky» di riproduzioni 3D del liberty palermitano, che presenteremo ufficialmente in occasione della mostra iDesign a Palermo dal 12 al 19 ottobre».
Ma una struttura tipo Fablab come fa a sostenere i costi gestionali di un laboratorio di ricerca? «Gli intenti sociali e la collaborazione attiva a livello mondiale ci stanno dando grandi soddisfazioni – continua Pizzuto -. Il presidente degli Stati Uniti ha dato mandato già da diversi anni a tutte le ambasciate americane di sostenere questo tipo di produzione dal basso e noi ne abbiamo avuto la conferma concreta. Circa due anni fa Italo Malfitano, referente dell'Ambasciata americana di Napoli, ha preso contatto con noi e dopo aver valutato la nostra attività per oltre un anno ci ha chiesto ufficialmente cosa occorreva al FabLab per fare da apripista sul territorio. Oggi possiamo affermare orgogliosamente che ci hanno sostenuto finanziando la nostra prima Lasercut full spectrum, una macchina per il taglio laser utilissima da affiancare a tutti gli altri strumenti in dotazione all’associazione, come la fresa offertaci dai fratelli palermitani Bosco, distributori di soluzioni tecnologiche della Roland, il plotter da taglio e la stampante 3D prima nel suo genere sul territorio palermitano».
La fiera di Roma è stata un evento vetrina che porterà molte novità alle interazioni nate per l’occasione. Presente anche l’ingegnere Leonardo Triassi, coautore con un ingegnere francese del progetto inMoov, vincitore lo scorso anno di numerosi premi in occasione della Maker Faire. Insieme ai ragazzi del FabLab di Palermo, a quelli di Caltanissetta ed Enna sono state poste le basi per creare un gruppo di Makers in Sicilia che potrebbe portare a nuovi progetti tecnologici sul territorio.
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