Lunedì 23 Dicembre 2024

Nicola, a Mazara del Vallo il randagio "custode" del museo

MAZARA DEL VALLO. Nicola si aggira con passo sicuro nel cortile quadrangolare circondato da 24 colonne e dagli archi centrici con alle spalle l'imponente portale barocco. Accoglie scodinzolando le impiegate che la mattina arrivano nell'ex Collegio dei Gesuiti a Mazara del Vallo. Scruta con attenzione i visitatori del centro polivalente che ospita il Museo Civico, dove si conservano preziosi reperti risalenti all'età del bronzo fino all'età bizantina, e la Sala Consagra, dedicata alle opere dell'omonimo artista contemporaneo. Annessi al Collegio, vi sono i resti dell'ex chiesa di Sant'Ignazio, eretta nel 1701 a pianta ellittica, su progetto di Giacomo Italia, in rovina dopo il crollo della cupola, avvenuto nel 1936. Poi il cane si concede un riposino nella stanza che ospita la stanza del sindaco della cittadina trapanese. E lì si assopisce ascoltando le riunioni che vi si svolgono. Ma sta sempre con le orecchie tese pronto a sobbalzare ad ogni rumore. È arrivato nello spazio museale un anno fa e da allora non si è mai mosso da lì. Nessuno lo disturba. Forse anche per il nome che gli è stato dato: come quello del sindaco. «È la nostra mascotte - dice il primo cittadino Nicola Cristaldi, carezzandosi i baffi - e d'altra parte lui sa che Mazara del Vallo è una città che ama gli animali e combatte il randagismo». È infatti qui che si trova il rifugio sanitario per cani: una struttura in grado di ospitare 77 quadrupedi, che potranno essere accuditi e curati in attesa di essere adottati. «A Mazara del Vallo i randagi che circolano nel territorio vengono monitorati e condotti al rifugio sanitario - dice Nicola, il sindaco - dove vengono curati, vaccinati, microchippati, sterilizzati e nuovamente immessi nel territorio qualora non riconosciuti aggressivi o pericolosi». «Nel caso che qualcuno di questi animali venga considerato poco socievole - dice -, viene trasportato presso il canile di Caltanissetta, convenzionato con il nostro Comune».

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