ROMA. Si chiama Ello ed è già stato ribattezzato l'anti-Facebook, punta sull'assenza di pubblicità e si presenta con un manifesto in cui promette di non trattare gli utenti come merce. Il nuovo social network ha debuttato alcuni mesi fa, ma la sua popolarità sta avendo un picco ora, soprattutto tra la comunità Lgbt, in polemica con Facebook per la sospensione di alcuni account di drag queen "colpevoli" di aver usato il loro nome d'arte al posto di quello reale.
Oggetto del contendere è una nuova regola di Facebook che impone di usare - nei profili personali ma non nelle pagine pubbliche di artisti, enti e aziende - il nome che compare sulla carta d'identità. La società di Mark Zuckerberg ha motivato l'adozione della 'Legal Name Policy' con la volontà di mantenere il social sicuro, ma per alcune drag queen, che hanno bollato la scelta come «ingiusta e discriminatoria», non è affatto così.
Per protestare hanno indetto una manifestazione, il 2 ottobre a San Francisco, pubblicizzandola anche su Facebook, dove l'iniziativa conta già l'adesione di oltre mille persone. Ad approfittare di questa bagarre sembra essere proprio Ello, che sta registrando un boom di iscrizioni.
Il social network è ancora in versione beta e per farne parte occorre conoscere qualcuno che è già dentro, oppure chiedere un invito sul sito internet. Stando al fondatore, il creatore di giochi Paul Budnitz, Ello sta ricevendo 4.000 richieste di invito all'ora.
«Non devi usare il tuo vero nome per essere su Ello. Noi incoraggiamo le persone a essere chi vogliono essere», ha detto Budnitz. «Ello dà il benvenuto alla comunità Lgbtq. Siamo entusiasti di vedere che tante persone si stanno spostando sul nostro social network».
E la libertà, sulla nuova rete sociale, è anche dalla pubblicità. «Il tuo social network è di proprietà degli inserzionisti. Ogni post che condividi, ogni amicizia che stringi, ogni link su cui clicchi viene monitorato, registrato e convertito in dati», si legge sul manifesto di Ello. «Gli inserzionisti acquistano i tuoi dati in modo da poterti mostrare più annunci pubblicitari. Sei il prodotto che viene comprato e venduto. Noi crediamo che ci sia un modo migliore. Crediamo che un social network possa essere non uno strumento per ingannare, costringere e manipolare, ma un luogo per connettersi, creare e
celebrare la vita. Tu non sei un prodotto».
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