Venerdì 15 Novembre 2024

Scoop sulla love story tra Hollande
e la Gayet, multati Closer e paparazzo

PARIGI. Julie Gayet ha vinto la sua causa contro Closer, il settimanale francese di gossip che a gennaio ha rivelato al mondo intero la relazione d'amore fra l'attrice e il presidente Francois Hollande. Sono comparsi davanti ai giudici di Nanterre, alle porte di Parigi, per il processo penale, Carmine Perna, direttore generale di Mondadori Magazines France, editore di Closer, e Laurence Pieau, direttrice della redazione, nonchè il paparazzo Laurent Viers, che i giudici hanno riconosciuto come l'autore degli scatti incriminati. I due responsabili della pubblicazione sono stati condannati ad una multa di 3.000 euro ciascuno, il cui pagamento è al momento sospeso. Lo stesso tipo di condanna, ma di 1.000 euro, è stata inflitta a Viers, che ha ammesso di aver pedinato l'attrice, ma sostiene di non essere l'autore degli scatti in questione. Per il legale della Gayet, Jean Ennochi, si tratta di «una decisione importante, perchè è la prima volta che i responsabili di Closer sono condannati da una giurisdizione penale e la condanna quindi figurerà sulla fedina penale». Quest'ultimo processo riguardava le foto che il giornale ha pubblicato il 17 gennaio, in cui si vede Julie Gayet a bordo della sua auto, in fuga dai paparazzi nella rue de Sèvres, in un quartiere elegante della capitale: «È con la sua Citroen bianca che Julie Gayet ha l'abitudine di ritrovare il presidente», scriveva il giornale. Auto che i giudici di Nanterre hanno dunque riconosciuto come luogo di privacy. I nuovi scatti erano stati pubblicati una settimana dopo quelle dello scoop, in cui si vede il presidente Hollande arrivare in scooter e con il casco ai piedi di un palazzo della rue du Cirque, a due passi dall'Eliseo, luogo di incontro segreto dei due amanti allo segreti. Per queste foto clamorose, del 10 gennaio, Closer è stato condannato in causa civile, il 27 marzo, a versare all'attrice 15.000 euro di danni morali. Era stata anche aperta un'inchiesta per attentato alla sicurezza dell'attrice che, madre di due bambini, e personaggio piuttosto discreto, aveva detto di sentirsi «braccata» dai paparazzi. E aveva riconosciuto Viers, collaboratore e cognato di Sèbastien Valiela, l'autore dei più famosi scatti degli incontri segreti. «Non riuscivo più a sbarazzarmene», aveva detto agli inquirenti. Il cellulare del fotografo era stato intercettato a poche centinaia di metri dalla rue de Sèvres.

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