ROMA. "Vi propongo un patto educativo - dice Renzi - non l'ennesima riforma, non il solito discorso che propongono tutti i politici, una cosa diversa. Abbiamo un anno di tempo per rivoluzionare la scuola italiana. Sarà bellissimo - dice Renzi lanciando una campagna di ascolto sulle linee guida della scuola dal 15 settembre al 15 novembre - ascoltare la voce di tutti, perché la scuola non è del ministro né del Presidente del Consiglio. Vi chiedo una mano: i giorni che ci aspettano sono giorni meravigliosi, non buttiamoli via. Abbiamo il coraggio di provare insieme a disegnare la scuola che verrà e forse anche così l'Italia tornerà a essere custode della straordinaria bellezza che ha".
Le linee guida prevedono che d'ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso: 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Mai più dunque 'liste d'attesa' che durano decenni.
-Stop alle supplenze. Grazie al piano di assunzioni, ci sarà un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, in modo da assicurare la continuità didattica.
- Scatti in base al merito per gli insegnanti. Ogni 3 anni 2 docenti su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più "grazie a una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola". "Noi diciamo basta ai precari e alla supplentite, dobbiamo avere il coraggio di dire che si devono giudicare gli insegnanti e gli scatti devono essere sulla base del merito e non sulla base dell'anzianità".
- Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l'anno e potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.
- Online dal 2015 un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l'offerta formativa. On line verranno messi anche i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati). L'Esecutivo intende anche coinvolgere presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola e abolirle.
- Attrarre risorse private, da singoli cittadini, fondazioni e imprese, attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche. Si intende così anche stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa (Mof), renderne trasparente l'utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole.
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in occasione della pubblicazione de "La buona scuola", ha detto su Twitter che "Oggi tiriamo una linea col passato. Il percorso di rinnovamento coinvolgerà tutti".