ROMA. Matteo Renzi ha promesso una "rivoluzione" per la scuola che potrebbe consistere in una corposa immissione di docenti, anche per stabilizzare i precari. Un progetto ambizioso che lascia qualche dubbio. Sindacati e precari temono, per venerdì quando la riforma approderà al Consiglio dei ministri, l'ennesimo annuncio ad effetto. Ma il responsabile Welfare e Scuola del Pd, Davide Faraone, che ieri ha partecipato all'incontro con Renzi assicura: la riforma "comprende la stabilizzazione degli insegnanti".
Il Governo starebbe lavorando, dunque, a un piano d'assunzione di circa 100 mila nuovi docenti per coprire organici funzionali, turn-over, supplenze annuali e sostegno. Resta da vedere se queste immissioni in ruolo partiranno tutte il prossimo anno - e in quel caso si potrebbe parlare di "rivoluzione" - o se verranno spalmate su più anni, a un ritmo, osservano i sindacati, simile a quello attuale. L'importante, sottolineano le sigle, è che ci sia la copertura finanziaria per mettere in atto il piano. Ovvero che ci sia il benestare del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Rassicurazioni sulle assunzioni le chiedono anche i precari. Il gruppo "Ora Basta!!!" - nato di recente su Facebook, ma che raccoglie già la delusione di oltre 2mila docenti in attesa di assunzione - non intende abbassare la guardia: "Temiamo che questo sia solo un annuncio pubblicitario, un fuoco d'artificio - dice l'amministratrice del gruppo Rosaria Miranda - pretendiamo che, se veramente queste sono le intenzioni del Governo, vengano messe nero su bianco". In attesa di dichiarazioni ufficiali, i sindacati preferiscono rimanere cauti. "Attendiamo i fatti - dice il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - vogliamo un testo scritto". Se le assunzioni venissero confermate, "andrebbe bene. - aggiunge Pantaleo - Ma ho l'impressione che si stia parlando di aspetti che poi non corrisponderanno ai fatti". "La questione vera - insiste il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna - è se ci saranno le risorse. Vorremmo trovarci di fronte a un provvedimento che abbia l'ok del Ministero dell'Economia". "Speriamo che questa volta ci sia una disponbibilità superiore da parte del Mef a dare il via libera", concorda il leader della Cisl Scuola, Francesco Scrima. Per la Gilda le 100 mila assunzioni sarebbero solo "un atto dovuto": "è un tentativo in zona Cesarini di evitare che la stabilizzazione dei precari storici venga imposta dall'Europa", con una sentenza di condanna per l'abuso dei contratti a termine oltre i 36 mesi, osserva il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio. L'Anief chiede infine una stretta sui tempi: se veramente si pensa a 100 mila assunzioni, "vengano attuate sin da subito e non nell'arco dei prossimi tre anni. 30mila assunti l'anno sarebbe solo la conferma dal quadro esistente".
Il piano assunzioni a cui sta lavorando il governo potrebbe riguardare fino a 120 mila docenti, iniziando così a prosciugare il bacino di precarietà. Consentirebbe anche un aumento del numero degli insegnanti di sostegno, che passerebbero da 67 mila a 90 mila. "La nostra riforma - ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi - ha l'ambizione di intervenire in maniera incisiva sui principali aspetti del sistema scolastico nazionale, restituendogli la professionalità che in questi anni è stata svilita ed eliminando le differenze tra le regioni".
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