PALERMO. «Tutti gli animali sono uguali» recita un comandamento de «La fattoria degli animali». Ma George Orwell deve essersi sbagliato perché, almeno dal punto di vista sessuale, tutti gli animali sono diversi e ognuno lo fa a modo suo. Alcuni amano il «famolo strano», altri preferiscono lo stesso sesso. Orge e amori eterni, incontri virtuali e tradimenti. Gli animali hanno una vita sentimentale (e sessuale) complicata. C'è chi si innamora per sempre e chi ha l’umano vizietto di tradire, chi ha risolto i problemi di coppia facendo da sé, chi predilige il sesso di gruppo. Insomma, tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso degli animali e non avete mai osato chiedere potrete trovarlo nel nuovo libro della biologa ed esperta di genetica, autrice del blog L'orologiaio miope, Lisa Signorile, «Il coccodrillo come fa. La vita sessuale degli animali» (Codice edizioni), una pubblicazione divertente che spiega come funzionano il corteggiamento, gli organi sessuali e i meccanismi riproduttivi, anche i più bizzarri, degli animali. Tramandare i propri geni è da sempre la massima, e spesso inconsapevole, aspirazione di ogni essere vivente. Non potrebbe essere altrimenti: nell'ultimo mezzo miliardo di anni chi non ha dedicato le proprie energie a riprodursi, semplicemente non si è riprodotto e si è estinto. L'evoluzione ha affinato questa tendenza e l'ha resa una spinta irrefrenabile, una macchina (quasi) perfetta, sviluppando stratagemmi incredibili e fantasiosi nel comportamento e nell'anatomia degli animali. La scoperta, se così si può chiamare, è che in quel mondo ci sono comportamenti simili ai nostri. E non sono sempre piacevoli.
L'uomo, si sa, fa sesso perché ne trae piacere, e non solo per riprodursi. Un'inchiesta della BBC ha avanzato l'ipotesi che pure gli animali usino il sesso per divertirsi. Giudicate voi: una leonessa adulta (e un po' ninfomane?), quando è in calore, fa sesso anche cento volte a settimana con partner diversi. Eppure basterebbe un solo accoppiamento per rimanere incinta: evidentemente lo scopo non è (solo) quello. Inoltre diverse specie praticano sesso orale: iene, capre, ghepardi, leoni e orsi: non c'è dubbio che una certa forma di piacere esista anche nel regno animale. Anche in quel mondo, sappiatelo, la lobby gay imperversa: «Sono stati osservati - ha spiegato la Signorile - comportamenti omosessuali in circa 1500 specie di animali, sia vertebrati che invertebrati, come vermi e cimici. Gli albatros sono uccelli che formano legami di coppia profondi e duraturi, ma nelle colonie osservate i maschi erano solo il 41 per cento». Conseguenze: «La scarsita di maschi, soprattutto con buoni geni, e il desiderio di procreare devono avere portato allo stabilirsi di preferenze gay. Nel complesso, almeno 130 specie di uccelli partecipano ad attività omosessuali, arrivando anche a comportamenti estremi: tra i germani reali sono riportati casi di omosessualità necrofila: maschi che copulano con altri maschi, ma morti. Meglio di niente per allentare le tensioni del periodo degli accoppiamenti».
E adesso vi raccontiamo le dimensioni, ossessione di ogni umano. Una soddisfazione per loro (gli umani) che sono i primati con il pene più grande. Signorile: «Un gorilla, il più grande tra i primati, ha un pene di circa 5 centimetri, uno scimpanzè ne ha uno di 10». Però seguite il calcolo: «In termini assoluti, il mammifero con il pene più grande è la balenottera azzurra, di cui è stato rinvenuto un individuo lungo 32,9 metri con un pene di 2,4 metri, che corrisponde a un rapporto di 1:13,71; se l'altezza media degli italiani è 174 centimetri, il rapporto tra l'altezza e la lunghezza del pene è 1:13,92, quindi, in termini relativi, i maschi umani sono leggermente più dotati delle balenottere azzurre».
Gran bella soddisfazione: cari uomini, potete tirare un sospiro di sollievo e mettere da parte il righello. Altre news, meglio, una certezza: tutti i primati praticano atti di autoerotismo: le scimmie antropomorfe e quelle più piccole, i maschi e le femmine: «Usano le mani, la bocca, i piedi prensili, le code prensili, nel caso di scimmie del nuovo mondo, o anche oggetti. Il "dildo della giungla" è spesso un pezzo di liana opportunamente sagomato in voga tra gli orangutan femmine, mentre gli scimpanzé, davvero fantasiosi, usano collezioni di foglie, sassi e bastoncini». La Signorile passa poi ad analizzare le specie, curiosità dopo curiosità, uno «strano ma vero» dopo l'altro: «Le tartarughe, nella loro lentezza e placidità tantrica, sono molto meglio dotate dei loro lontani cugini coccodrilli e, in alcune varietà, l'organo copulatore arriva anche a metà della lunghezza del piastrone. Il pene delle tartarughe è di color viola scuro o nerastro, mentre nei coccodrilli è delicatamente rosato».
Sex addict i serpenti, notoriamente tentatori: «Durante il corteggiamento i serpenti giarrettiera del Manitoba fanno una vera e propria ammucchiata senza ritegno: in primavera, al risveglio dopo il letargo ci sono colonie di migliaia di individui con poche femmine. Attorno alle poche malcapitate, dunque, si creano dei nodi gordiani di serpenti maschi che cercano disperatamente di riprodursi e ogni stratagemma per eliminare la concorrenza è valido. Uno dei sistemi più efficienti è quello di travestirsi, producendo feromoni simili a quelli femminili: così facendo, le drag queen squamate attirano verso di sé gli altri maschi, la cui attenzione viene distolta dalla vera femmina». E non finisce qui: «La competizione tra maschi è anche sugli spermatozoi: ognuno di loro tende a produrne il più possibile: fatte le debite proporzioni, è come se un uomo di 90 chili producesse, in una volta sola, 360 millilitri di liquido seminale: più di una lattina di Coca-Cola. I delfini amano la posizione del missionario ma prima di "conquistarla", i maschi devono faticare, a volte addirittura rapire, le femmine per nulla disposte ad andare col primo venuto". Le delfine morigerate. Anatre, oche e cigni fanno parte di un gruppo di uccelli superdotati: pensate, hanno bisogno di un organo intromittente per via delle abitudini sessuali spesso promiscue. Attenti alle norme igieniche: «In diverse specie all'estremità del fallo, a forma di cavatappi, c'è uno "spazzolino" che serve a pulire le vie genitali femminili dallo sperma dei concorrenti. Proprio tra le anatre che si ritrova il Rocco Siffredi dei vertebrati, il gobbo argentino, di cui è stato rinvenuto un esemplare con un fallo di 42,5 centimetri, più lungo del corpo dell'animale, e per giunta ricoperto di spine lungo tutta la sua lunghezza». Animali, ovvero cinquanta sfumature tra il verde.