PALERMO. C’è un videogame che nelle ultime settimane sta spopolando tra le fila dei giocatori di tutte le età, Watch Dog è il titolo presentato dalla francese Ubisoft, già nota ai più per la realizzazione di uno dei videogiochi più venduti al mondo: Assassin's Creed. Ben quattro milioni di copie vendute nella prima settimana, di cui un milione nelle prime 24 ore, hanno reso Watch Dog un vero e proprio best seller mondiale.
Il successo annunciato del videogame risiede nel personaggio, un uomo comune, Aiden Pierce, un hacker informatico particolarmente preparato che usa lo smartphone per monitorare qualunque computer e gestire informazioni preziose utili ai suoi scopi. Aiden deve vendicare l’assassinio di un amico, così tra sparatorie, inseguimenti mozzafiato e corse acrobatiche controlla telecamere, semafori, metropolitana, ascensori, bancomat e qualunque altro servizio pubblico collegato alla rete elettrica, con l’uso dello smartphone. Non più supereroi dai poteri paranormali dunque, ma un personaggio quasi comune che si muove tra le strade di Chicago, dove è ambientato il gioco, usando il cellulare anche per accedere a informazioni riservate sui cittadini, manipolando i dati per risolvere qualunque situazione gli capiti a tiro.
Il gioco mette in evidenza un sistema fallace in cui la privacy diventa un dettaglio di poco conto. Una realtà tutto sommato neanche tanto lontana, messa in luce da recenti fatti di cronaca, come le rivelazioni di Snowden sul controllo e le intercettazioni attuate dall’Nsa che hanno scosso il mondo politico, o le rivelazioni fatte da Vodafone qualche giorno fa riguardante ben sei Paesi che hanno fatto richiesta di intercettazioni.
Il titolo, disponibile su tutte le piattaforme di gioco, sta ottenendo grande successo proprio per le sue caratteristiche fuori dagli schemi. Il protagonista può analizzare al volo i segreti dei passanti entrando nella banca dati dell’amministrazione cittadina, sventando crimini. Tutto sommato un profilo innovativo, dove il giocatore impersona un eroe buono, che teoricamente potrebbe essere un cittadino qualunque, dotato di conoscenze informatiche sopra le righe.
Circa 40 ore di gioco, secondo il direttore creativo della Ubisoft Jonathan Morin, basteranno per portare a termine una missione primaria in modalità free roaming, ovvero liberi di muoverci in diversi contesti e in tutta la città, senza percorsi prestabiliti, alla ricerca del cattivo di turno. Nel gioco è possibile interagire con altri personaggi che possono essere anche alleati nella risoluzione di un caso. Aiden con il suo smartphone infatti è in grado di attivare il riconoscimento facciale di tutte le persone che incontra e tramite intreccio di dati può risalire a qualunque tipo di informazione utile al suo scopo. Entrando nel dettaglio di tutto quello che si può fare nel gioco, le attività disponibili sono centinaia, tra crimini da sventare, serial killer da pedinare, bande da sgominare e tanto altro. Ad esempio dal menù di gioco, accessibile come se fosse la home page dello smartphone, è possibile accedere a tutte le missioni secondarie, tra queste anche quelle in cui dovrete raccogliere delle monete digitali o quelle dove i mezzi da guidare rendono il gioco ancora più interessante, tra moto, city car, camion, sempre gestibili in modalità multiplayer, sempre considerando la possibilità di hackerare semafori, dissuasori, passaggi a livello e quant’altro a nostro favore.
L’hacker armato di... smartphone Caccia al nemico violando la privacy
Numeri da capogiro per «Watch Dog» della francese Ubisoft: nel primo giorno ha venduto un milione di copie. È disponibile su tutte le piattaforme
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