PALERMO. Quanto ne sai? Sembra una banalissima domanda pescata sui social network, invece è il titolo di un'interessante applicazione nata per sensibilizzare i giovani su sesso, dipendenze, alimentazione e guida sicura.
L'iniziativa nasce dall'associazione per la Mobilitazione Sociale onlus AMS ed è realizzata nell'ambito del progetto Take care of yourself, finanziato con il contributo della Commissione europea, per formare e informare gli under 25, ma non solo, con l'obiettivo di prevenire comportamenti a rischio e promuovere stili di vita sani tra i giovani.
Disponibile per iOS e Android, l'applicazione si può scaricare gratuitamente da iTunes e Google Play. L'utente deve rispondere a cinquanta domande ed ha quindici secondi di tempo per ogni quesito attraverso i pulsanti vero o falso per verificare le proprie conoscenze sui diversi temi legati alla salute, per sapere ad esempio se l'organismo dei minorenni digerisce bene le bevande alcoliche, quando occorre allacciare la cintura di sicurezza, a chi rivolgersi per risolvere un disturbo alimentare, quali danni provoca il fumo e tanto altro. Domande istruttive e informative, ma anche delle curiosità come lo tsunami di birra, gli antichi metodi anticoncezionali, il cibo più consumato. Al termine delle cinquanta domande si potrà visualizzare il numero di risposte corrette e il risultato finale.
L'iniziativa è partita dal territorio siciliano, sostenuta dall'Associazione per la Mobilitazione Sociale, un'organizzazione nazionale, non lucrativa, di utilità sociale nata a Palermo nell'aprile del 2004 da un'idea di alcuni studenti universitari da anni impegnati nell'associazionismo e nel volontariato. Il principale scopo dell'Ams è la mobilitazione: il coinvolgimento diretto di giovani e meno giovani in azioni di sensibilizzazione contro ogni violenza affinché ciascun cittadino diventi protagonista di un cambiamento personale e sociale.
«Attraverso l'uso delle nuove tecnologie - afferma il presidente dell'AMS onlus, Marco Marchese - vogliamo sfidare i giovani a saperne sempre di più sulla loro salute, riconoscere quali sono i comportamenti che potrebbero metterla a rischio e imparare a tutelarla. Si tratta soltanto di un gioco, ma crediamo che questo metodo possa incuriosirli e spronarli a informarsi».
O. ES.