PALERMO. Risultati e polemiche sui test per Medicina, e a Bari la sorprendente presenza di sei studenti fra i primi cento nella graduatoria nazionale viene considerata anomala dall’Unione degli Universitari, che fa riferimento al plico manomesso in sede d’esame. E chiede l’annullamento. I bravi di Bari si sono classificati al terzo, quinto, al 25°, 48°, 49°, 61° posto, con una sollevazione sul web. Udu e Rete degli studenti hanno presentato un esposto e «segnaleranno le anomalie alla Procura della Repubblica». E chiede indagini «sui risultati poco chiari» anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Ma la protesta è generale su questa prova considerata troppo selettiva, sono risultati idonei il 58,5% dei candidati, voto medio 30,27, e 500 lettere di contestazione sono state consegnate alla sede del Miur con l'annuncio che la mobilitazione continua il 12 maggio.
«Gli studenti non sono numeri e la ministra Giannini farebbe bene a ricordarsene: dietro i punteggi diffusi oggi ci sono le vite e le speranze di migliaia di giovani che saranno quasi sicuramente esclusi dall'università a causa del numero chiuso», dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti. «Si sta trasformando il diritto allo studio sancito dalla Costituzione in un terno al lotto: è un'ingiustizia su cui non si può più tacere», afferma Federico Del Giudice, portavoce della Rete della Conoscenza. «Abbiamo raccolto le rivendicazioni fatte dagli studenti ai parlamentari e alle forze politiche: una lettera aperta di protesta che chiede ai deputati e ai partiti di esprimersi sul tema dell'istruzione pubblica, della sanità, dell'accesso all'università. È inaccettabile stare fermi a guardare mentre il business dei test specula sui sogni e le speranze di migliaia di studenti». «Nel 2018 mancheranno in Italia oltre 22.000 medici, tuttavia oggi si nega l'accesso alla facoltà di Medicina a migliaia e migliaia di studenti - ha concluso Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Nazionale - i dubbi espressi dalla ministra sul numero chiuso all'indomani dell'insediamento farebbero bene a trasformarsi in fatti».
Test sotto accusa anche come prova troppo selettiva, risultati e punteggi 2014 toccano il minimo degli ultimi anni, e si abbassa del 13 per cento il livello per raggiungere uno dei 9.983 posti su base nazionale. Lo ammette lo stesso Miur, «prova più selettiva dell'anno scorso».
La Sicilia perde - sommando le tre sedi di Palermo, Catania e Messina - quasi un quinto dei posti e li cede a studenti di altri atenei, talvolta anche per disinformazione sulle procedure. Per esempio nella sede di Palermo diciassette candidati che hanno svolto la prova nell’aula di Architettura, «su indicazione del personale d’assistenza in aula», hanno inserito i dati nominativi nella busta contenente i test e sono stati esclusi dalla prova. I più bravi nell’affrontare i test a Catania, dove i candidati con punteggio da promozione sono riusciti a superare il numero dei posti disponibili, 317 per Medicina e 23 per Odontoiatria. E i bravi catanesi occuperanno una parte dei posti che per basso punteggio non sono riusciti a conquistare i candidati di Palermo e Messina.
E dalle graduatorie nazionali, ecco i migliori. L’Università di Padova con 15 studenti sui primi 100, Bologna con 11, Milano Statale con 10. A seguire Pavia con 9, Roma Sapienza con 8, l’outsider contestato Bari con 6. Torino e Milano Bicocca (con 6 studenti ciascuno) Pisa e Napoli (4), Brescia, Genova e Palermo (3), Foggia Messina, Perugia e Roma Tor Vergata (2) e con un «bravo» ciascuno Verona, Vercelli, Catania, l’Aquila, Udine, Insubria.