PALERMO. In Sicilia saranno 1.600 i disoccupati che troveranno un posto di docente a tempo indeterminato attraverso il prossimo concorso a cattedra. Ma si potrebbe arrivare anche fino a 1.800 posti. Un numero di molto superiore al previsto per una regione che negli ultimi anni ha sofferto per i continui tagli agli organici.
Si tratta ancora di indiscrezioni fornite dai sindacati, perché la distribuzione regione per regione degli 11.542 posti nelle scuole di ogni ordine e grado messi a concorso non è ancora nota, ma sono verosimili, «e tengono conto dell’enorme numero di pensionamenti previsti in Sicilia rispetto al resto d’Italia», osserva il segretario regionale della Cisl scuola, Vito Cudia.
Il bando che segna il ritorno del concorso a cattedra nella scuola dopo dodici anni, sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale il 25 settembre, ma i dettagli su requisiti di ammissione e modalità delle prove sono stati anticipati ieri dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, durante un'audizione alla Camera dei deputati. I partecipanti al “concorsone” saranno circa 160 mila in tutta Italia e si contenderanno 11.542 posti, di cui 7.351 con presa di servizio nel 2013/2014 e 4.191 nel 2014/2015. Mentre nel prossimo futuro sarà bandito un nuovo concorso che metterà in palio altri cinquemila posti per docenti, che entreranno in servizio nell’anno scolastico 2015/2016. Numeri che, ha ricordato il ministro, rappresentano il 50% del fabbisogno, tenendo conto del turn-over. Infatti, il restante 50% di posti sarà coperto con i precari delle graduatorie permanenti ad esaurimento. Il costo sarà di circa un milione di euro.
In tutta Italia a fare la parte del leone saranno i docenti della primaria, che si contenderanno 3.502 posti, a seguire quelli di ambito letterario con 2.336 posti e poi quelli della scuola dell’infanzia con 1.411 cattedre. In Sicilia l’Ufficio diretto da Maria Luisa Altomonte dovrà bandire concorsi per tutte le materie autorizzate a livello nazionale, tranne che per le Discipline meccaniche e tecnologia (A020). Occasioni di lavoro, dunque, all’infanzia, alla primaria e nelle materie Educazione tecnica nelle scuole medie (A033), Scienze matematiche e naturali (A059), Discipline economico-aziendali (A017), Discipline giuridiche ed economiche (A019), Disegno e storia dell’arte ed educazione artistica (Ambito A025-A028), Educazione fisica (Ambito A029-A030), Elettronica (A034), Filosofia (Ambito A036-A037), Fisica e Matematica (Ambito A038,A047-A049), Italiano (Ambito 4 A043-A050), Lettere, Latino e Greco (Ambito 9 A051-A052), Scienze naturali, Chimica, Geografia (A060), Lingua francese (Ambito A245-A246), Lingua inglese (Ambito A345-A346), Laboratorio edilizia ed esercitazioni di topografia (C430). Ma dei partecipanti non abilitati riuscirà a conquistare l’abilitazione all’insegnamento solo chi rientrerà nel numero dei posti messi a concorso. Monta, intanto, la protesta di alcuni sindacati. «Apparentemente si tratta di un'ottima notizia: ma, dopo aver abilitato negli ultimi 10 anni 300 mila insegnanti, il ministero si dimentica di loro», accusa l’Anief. E il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, parla di «concorso inutile e costoso. Da oggi inizia una lunga e dura fase di mobilitazione».