Giovedì 19 Dicembre 2024

Internet, addio vecchi hacker adesso è il turno del cybercrime

ROMA. Vecchi hacker addio: i ragazzini annoiati che facevano gli hacker per hobby e curiosità sono quasi scomparsi per lasciare il campo a nuove generazioni di ragazzini che lo fanno per soldi e che, soprattutto, sono assoldati dalla criminalità organizzata. Criminalità organizzata e criminalità informatica sono ormai unite da almeno 2 anni, hanno detto gli esperti riuniti a Roma, nel convegno su illeciti in azienda e delitti informatici organizzato dalla cattedra di Psicopatologia forense dell'università di Roma La Sapienza.

- UNDERGROUND ECONOMY: è l'economia del cyber-crimine, che ha avuto un giro d'affari di 2 miliardi di dollari nel 2008, con incremento del 148% delle truffe ai bancomat e ricavi per 500 milioni di euro l'anno solo in Europa, con la comparsa di una vera e propria multinazionale del 'cybercrime', chiamata Russian Business Network, ha detto l'esperto di sicurezza informatica Raoul Chiesa, socio co-fondatore e membro del comitato direttivo dell'Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit) e membro dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (Enisa). "La conferma di questo nuovo assetto é evidente nell'ordinanza relativa al caso Fastweb-Sparkle", ha detto Angelo Jannone, esperto di sistemi di controllo aziendale e docente dell'università La Sapienza.
- NUOVI REATI: "Non più rapine in banca né spionaggio classico, l'obiettivo - ha detto Chiesa - è frodare e rubare denaro, e quello che serve è "pulire" il denaro". I reati più diffusi sono furto di dati (phishing), diffusione di programmi pericolosi, frodi, attacchi volti a negare dei servizi, pornografia, pedopornografia e giochi online sono le attività gestite da strutture organizzate secondo un modello aziendale.
- CRIMINI DEI COLLETTI BIANCHI: stanno esplodendo adesso, ha detto il criminologo Vincenzo Mastronardi, che ha organizzato il convegno. Si tratta, ha spiegato, di "crimini economici eseguiti contro o a favore di aziende" come mezzo per arricchirsi e destabilizzare.
- NUOVI CYBER-CRIMINALI: hanno da 9 a 50 anni, ma solo i giovanissimi lo fanno per curiosità o per esibizionismo; gli altri lo fanno per soldi o spionaggio industriale, prendendo di mira soprattutto aziende. "E' un mondo in continua evoluzione nel quale la tipologia degli attacchi continua a trasformarsi", ha osservato Chiesa. Dietro gli attacchi possono esserci studenti, impiegati scontenti, stagisti. "Esistono almeno nove profili diversi di hacker di diverse fasce di età", ha detto Chiesa.Tra i più diffusi ci sono gli specialisti negli attacchi (i cracker), che hanno in media fra 17 e 30 anni e lanciano attacchi di tipo distruttivo violando i sistemi di aziende. In deciso aumento sono i cyber-warrior (18-50 anni) e le spie industriali (22-45 anni), che di solito agiscono da soli e per soldi, attaccando aziende.

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