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La «Balorda nostalgia» di Olly trionfa al Festival di Sanremo 2025

Serata speciale per la finalissima dell'edizione 75 della kermesse canora. Emozione per il superospite Venditti, si balla con i Planet Funk. Fischi in sala per alcune esclusioni dalla cinquina

Italian singer Olly celebrates on stage after winning the 75th edition of the Sanremo Italian Song Festival with Italian singer Lucio Corsi and Sanremo Festival host and artistic director Carlo Conti in Sanremo, Italy, 15 February 2025. The music festival will run from 11 to 15 February 2025. ANSA/ETTORE FERRARI

Vittoria con colpo di scena per  Olly con «Balorda Nostalgia». E' lui che si aggiudica l'edizione del 2025 del Festival di Sanremo. Dietro c'è Lucio Corsi che conquista il secondo gradino del podio con la sua "Volevo essere un duro". Nella serata finale non sono mancati i fischi all’Ariston per il settimo posto di Achille Lauro e il sesto di Giorgia, in gara rispettivamente con le canzoni «Incoscienti giovani» e «La cura per me». Tanto lo stupore per la cinquina annunciata: Brunori Sas con L’albero delle noci, Fedez con Battito, Olly con Balorda Nostalgia, Lucio Corsi con Volevo essere un duro, Simone Cristicchi con Quando Sarai piccola.

Brunori Sas vince con L’albero delle Noci il Premio Sergio Bardotti per il Miglior testo. Il premio «Giancarlo Bigazzi», assegnato dai professori d’orchestra per la miglior composizione musicale, va a Simone Cristicchi con «Quando sarai piccola». Va a Lucio Corsi con il brano Volevo essere un duro il Premio della Critica Mia Martini del Festival di Sanremo con 40 voti. Simone Cristicchi è secondo con 25 preferenze, terzo Brunori Sas con 11.

La serata

Dediche, lacrime, abbracci, messaggi di fiducia per i giovani e omaggi alle mamme. Il festival della normalità e della «pacificazione del Paese» celebra l’atto finale dopo aver messo d’accordo tutti: lo dimostra il 70.8% di share, il più alto di sempre, che ha premiato venerdì la serata delle cover. «È stata un’edizione da record e cercheremo di finire alla grande. Anche ieri sera abbiamo fatto il record, perché anche ieri sera ci ha guardato tutta l’Italia», dice Carlo Conti, elegante in smoking di velluto e raso, aprendo la serata. E lancia Gabry Ponte: accompagnato sul palco dal corpo di ballo, trascina l’Ariston con Tutta l’Italia, nuovo jingle-tormentone del festival.

Venditti, il superospite

Il superospite è Antonello Venditti, che riceve il premio alla carriera e fa pace con il festival, un palco con cui non si è mai confrontato in gara: «Il miracolo lo ha fatto Carlo: la notte di Natale è andato in una chiesa, ha trovato dei ragazzi che cantavano Stella e mi ha mandato il filmato. Io ho pensato che era un segno del destino. Mi trovo veramente bene qui, devo dire, non sono ostile, sono inclusivo. È un altro step della mia storia che non finisce: il passato deve portarci a un futuro di speranza, più bello di quello che stiamo vivendo. Vivere vuol dire soffrire, lottare per un’idea, morire, cadere, alzarsi, chiedere scusa, questa è la vita». Regala al pubblico Amici Mai e Ricordati di Me, ed è subito karaoke e ovazione con i braccialetti luminosi in platea.

Cattelan e Marcuzzi

Chiuso il glass del Dopofestival, Alessandro Cattelan, in total white, ha portato all’Ariston ciò che resta della statua di Conti, «solo il braccio e la cartelline con la scritta Sanremo 2025: ti serve per dire "dai dai"». Ma non c'è bisogno perché il direttore artistico, nominato da Roberto Benigni ministro dei Trasporti in pectore, orologio alla mano, spacca come al solito il minuto in scaletta. Alessia Marcuzzi, fasciata in un lungo e accollato abito nero che le lascia però scoperta tutta la schiena, ha bisogno di contatto fisico per sentirsi a casa: abbraccia Conti, poi Mara Venier seduta in platea e una persona del pubblico scelto a caso, salutando il figlio Tommaso.

Le esibizioni

In un’edizione «casa e famiglia» Francesca Michielin canta Fango in Paradiso e poi, emozionata, ringrazia la mamma, per la prima volta all’Ariston, Bresh rischia di scivolare prima di cantare La tana del granchio, poi manda un bacio alla sorella Chiara; Rocco Hunt si scatena con Mille Vote Ancora, poi scende tra il pubblico e bacia la mamma Alfonsina: «Nel brano dico che mi manca  assaje, quando l’ha sentito è venuta a piedi a Sanremo». È in trend anche Olly, che emozionato dice «grazie mamma»: tutti in piedi per lui e la sua Balorda Nostalgia.

Marcella Bella dedica invece il messaggio di empowerment di Pelle Diamante «a tutte le donne». Kekko Silvestre dei Modà omaggia Cash, l’amico scomparso due anni fa, puntando l’indice sul cuore alla fine del brano Non ti dimentico. Tony Effe ha rinunciato alla collana della discordia e sale sul palco con il rosario al polso e la crocetta al collo per cantare Damme na mano. A sorpresa, durante l’esibizione dei The Kolors con Tu chi fai l’amore, irrompe sul palco un ballerino speciale: è Fru dei The Jackal, napoletani come i componenti della band. Applausi convinti e lucine accese in tutto il teatro anche per Achille Lauro e la sua Incoscienti Giovani. I Cuoricini - e il ritmo - dei Coma_Cose pulsano in tutta la platea. E Giorgia vola alto con La cura per me.

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