Geolier, Irama, Annalisa, Loredana Bertè, Mahmood: è la seconda top five di Sanremo 2024, frutto del giudizio della giuria delle radio e del televoto. Il festival di Amadeus vola negli ascolti, i trattori puntano al palco ma per ora non sono stati avvistati sul lungomare e la seconda serata decolla subito con il talento puro di Giorgia. Ma è il ritorno in pubblico di Giovanni Allevi, dopo due anni di cure per il mieloma, a lasciare il segno. Avvolto dal caldo abbraccio del pubblico, che lo accoglie con una lunga ovazione, il musicista racconta il suo percorso nel dolore e innalza il suo inno alla bellezza della vita e della solidarietà: «All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima», spiega. «Ho perso il lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare, come se il dolore mi porgesse inaspettati doni». E ne elenca qualcuno, «la gratitudine nei confronti della bellezza del creato», «la riconoscenza per l’affetto, la forza, l’esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo» e la certezza che, «quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più». Cita Kant, scopre i ricci grigi ricresciuti e poi suona Tomorrow, brano scritto durante i lunghi ricoveri. Ma prima avverte: «Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima». Tutti in piedi per lui, anche l’orchestra. La standing ovation dell’Ariston premia anche Giorgia, che trent’anni dopo incanta con E Poi, giocando con i ghirigori della voce. Anche il medley è da brivido: Oronero, Gocce di memoria, Quando una stella muore, Di sole e d’azzurro, Come saprei. Tutti in piedi anche per Loredana Bertè, che entusiasma con la sua Pazza. Occasione sprecata invece con John Travolta: dopo aver accennato i passi di Saturday Night Fever e Grease con il fan Amadeus, finisce con il ballare imbarazzato la qua qua dance con Fiorello. «This is devil, this is comunist, ha cantato Bella Ciao», dice lo showman di Ama, preconizzando per Travolta “la fine della carriera qui stasera». E i social non perdonano. All’inizio però la star di Hollywood rende omaggio a Fellini: “Ho visto per la prima volta La strada a quattro anni, mi sono innamorato di Giulietta Masina. Mio padre mi spiegò che le muore perché le spezzano il cuore, da qual momento ho deciso che no avrei mai spezzato il cuore di nessuno». Dopo la maratona di trenta artisti della prima serata, stasera sono in quindici ad esibirsi, presentati dagli altri colleghi. La Sad, smoking e creste ‘stiratè - ma con il volto di Amadeus versione punk dietro le spalle - presentano Renga e Nek. Diodato introduce a Dargen D’Amico, appoggiando il suo appello di ieri sera contro la guerra: «Condivido pienamente le tue parole». E dopo aver cantato, Dargen chiosa: «Mi sono preoccupato quando ho letto che il mio era un messaggio politico. In vita mia ho fatto tante cazzate, peccati gravi, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica: ero semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che sono sempre più le cose che abbiamo in comune, ed è su quelle che vorrei concentrarmi». BigMama dedica la sua esibizione a tutta la comunità queer: «Amatevi liberamente, potete farlo». L’Ariston si scalda per il Volo, tutti ballano con la nuova orchestra Santa Balera sulle note di Romagna Mia e Amadeus invita «a non dimenticare la Romagna» dopo l’alluvione. Nel festival ‘normalizzatò tenta di provocare di nuovo Rosa Chemical: sul palco in piazza Colombo alle sue spalle la grafica digitale alterna simboli fallici volanti a cuori e numeri. Da Roma intanto ad aprire un fronte polemico è Matteo Salvini, che chiede chiarimenti sull’accordo tra Rai, Rai Pubblicità e Trenitalia per il treno speciale Roma-Sanremo, che ha «totalmente bypassato il ministero». Era un convoglio «charter, servizio regolarmente offerto da Trenitalia», fanno sapere dalla società.