Un coro di consensi, commenti buonisti ma anche gli strali degli hater nel fiume di commenti che mandano in tendenza su twitter Lorena Cesarini, la giovane attrice protagonista della seconda serata del Festival di Sanremo, dopo il suo monologo sul razzismo e la discriminazione subita in Italia. C'è chi la definisce «sensibile, bella, intelligente», ma anche chi le indirizza commenti negativi sull'abito, sulla sua «magrezza» e su una presunta fragilità per aver pianto sul palco dell’Ariston. Il suo intervento era stato proprio incentrato sulla denuncia di analoghi attacchi dagli hater ma a qualcuno la lezione non è servita.
«Nel 1998 al tavolo di un bar di Milano con #TaharBenJelloun pensammo a questo libro, “Il razzismo spiegato a mia figlia”. È un libro che ha accompagnato tanti lettori, in tutti questi anni, e ora è arrivato a Sanremo. Grazie #LorenaCesarini, Amadeus, #Sanremo», scrive su twitter l’editrice Elisabetta Sgarbi.
Anche Rula Jebreal commenta la performance dell’attrice: «Due anni dopo che la Destra ha tentato di censurarmi a #Sanremo2020 #LorenaCesarini ci ricorda la banalità del razzismo e come la cultura può abbattere i muri dell’ignoranza. “Il razzista crede che lo straniero [ I diversi] appartenga ad un’altra razza, che considera inferiore”».
Uno dei commenti più duri è di Mario Adinolfi che scrive: «A Sanremo l’imbarazzante monologo della Cesarini ha dimostrato che certamente è stata chiamata da Amadeus perché è nera, è il solo motivo. In tutta evidenza non è stata chiamata perché brava, spigliata o simpatica. Il pippotto sul razzismo, letto male, fa rimpiangere la Leotta».
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