Con riferimento all’annunciata partecipazione del rapper Junior Cally al Festival di Sanremo, il presidente della Rai, Marcello Foa, esprime «forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata». «Il Festival - dichiara il presidente della Rai -, tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani». E chiede che Amadeus sappia «riportare il festival nella sua giusta dimensione». Il Festival, continua il presidente Rai, dovrebbe «promuovere il rispetto della donna e la bellezza dell’amore. La credibilità di chi canta - prosegue Foa - deve rientrare fra i criteri di selezione. Chi nelle canzoni esalta la denigrazione delle donne e persino la violenza omicida, e ancora oggi giustifica quei testi avanzando pretese artistiche, non dovrebbe beneficiare di una ribalta nazionale». All’esordio del Festival, il direttore artistico e conduttore Amadeus si «scusi pubblicamente e riaffermi l’impegno della Rai nella lotta alla violenza, alle discriminazioni e ai pregiudizi di genere». Lo chiedono le deputate dell’Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità che stigmatizzano quanto affermato da Amadeus nel corso della conferenza stampa di presentazione del prossimo Festival di Sanremo sulle donne e sulla presenza tra i cantanti in gara del rapper Junior Cally, i cui testi «come già evidenziato alla Rai da molte associazioni di donne, sono pieni di violenza, sessismo e misoginia». «Risulta del tutto incomprensibile che - attraverso le parole del direttore artistico e conduttore della più importante manifestazione musicale del paese - il servizio televisivo pubblico promuova un modello diseducativo di donna bella e disposta a occupare ruoli di secondo piano per non fare ombra al proprio compagno famoso. È lo specchio di una cultura secondo cui la donna non deve avere meriti particolari, se non quello di essere di bell'aspetto e di saper stare «un passo indietro» affermano le deputato dell’Intergruppo che si dicono dispiaciute del fatto che «malgrado l’imbarazzo che immaginiamo - e speriamo - da loro stesse provato, le donne presenti alla conferenza stampa in qualità di co-conduttrici non abbiano preso le distanze, né durante né dopo». «Se il rapper Junior Cally lancerà messaggi sbagliati, diseducativi o pericolosi dal palco dell’Ariston, l’azienda dovrà rispondere dei danni arrecati", così il Codacons è intervenuto sul caso. «Fa bene chi si indigna per le parole del rapper - spiega il presidente Carlo Rienzi - In un momento in cui è massima l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, inserire in gara un cantante i cui testi possono rappresentare un pericolo specie per il pubblico più giovane, appare una scelta inopportuna». «E' evidente che quest’anno la scelta degli artisti in gara a Sanremo è stata più che mai motivata da questioni di audience, andando a pescare quei cantanti che hanno un grande seguito di giovani e possono garantire ascolti, temiamo a discapito della qualità del Festival - prosegue Rienzi - Ma la Rai è avvisata: se saranno lanciati dal palco dell’Ariston messaggi diseducativi, l’azienda sarà chiamata dal Codacons a risponderne in tribunale».