Lunedì 23 Dicembre 2024

Sanremo, bufera su Achille Lauro: "La sua canzone inneggia alla droga"

Achille Lauro

Non c'è pace per Achille Lauro in questi giorni di festival. Dopo le accuse di plagio (qualcuno avrebbe individuato delle somiglianze con un brano degli Smashing Pumpinks), ora di nuovo dito puntato contro la sua canzone, Rolls Royce, che sarebbe un incitamento all’utilizzo di stupefacenti. A sollevare il dubbio che sia «un inno all’ecstasy» è di nuovo Striscia La Notizia. Rolls Royce sarebbe infatti il nome con cui viene definita una pasticca di ecstasy. «Ogni giorno esce una cosa nuova, prima il plagio che non è un plagio. Ora questo. Ma io non ne ho mai sentito parlare - si difende il cantante -. Rolls Royce è la macchina, è lo status. Il pezzo è una fotografia di tutte le icone mondiali dagli anni Cinquanta a oggi: dal mondo di Hollywood alla musica, allo stile». E domani di cosa si parlerà? «Domani? boh!».  «La droga è un problema vero da risolvere e da combattere - aggiunge Achille Lauro in un intervento a Radio2 che di droghe, e dell’uso che lui stesso ne ha fatto, ha parlato nel suo libro  autobiografico Sono io Amleto -. Bisogna divertirsi e vivere una vita così.. Rolls Royce», aggiunge citando la sua canzone. Ma Ricci e i suoi non mollano la presa: «c'è un trapper che non sa (o finge di non sapere) certe cose? Tutto nasce dalla famosissima statuetta di donna sul radiatore delle Rolls Royce. Il suo nome è Spirit of Ecstasy: da qui l’abitudine a chiamare Rolls Royce le pasticche sintetiche». E ancora: «Oltre alla Rolls Royce ci sono pure Amy Winehouse, Jim Morrison e Jimi Hendrix: Achille Lauro non conosce le loro vite (e le loro morti)?». L’eco della polemica arriva a Roma e il deputato di Forza Italia, Roberto Novelli, chiede l’intervento di Claudio Baglioni e della Vigilanza Rai. «Il direttore artistico di Sanremo sciolga immediatamente i dubbi emersi sul significato della canzone del cantante Achille Lauro. Confido che la commissione di vigilanza Rai prenda posizione: la droga è una piaga sociale e di tutto abbiamo bisogno tranne che di cattivi esempi sul palcoscenico più importante della canzone italiana».

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