Parte Sanremo, parte il Baglioni-bis. E debutta dopo aver messo in cassa il record assoluto della raccolta pubblicitaria, 31,1 milioni di euro. Sul palco sfilano i 24 big, in una serata da maratoneti della tv. Tra i momenti clou l'emozione per Andrea Bocelli, 25 anni dopo quel 'Mare calmo della sera' che lo lanciò verso il successo mondiale, sul palco dell'Ariston con il figlio Matteo; lo show di Virginia Raffaele e Pierfrancesco Favino sul medley dei musical dell'anno; il monologo di Claudio Bisio su Baglioni 'il sovversivo' che nel '74 cantava 'passerotto non andare via' ma alludeva ai migranti. E così gli spunti polemici - che dovevano restar fuori dal festival 'non politico' nell'epoca del governo gialloverde - rifanno capolino sotto mentite spoglie. "Voglio andar via", canta il direttore artistico presentandosi sul trampolino con i 'copiloti' Virginia Raffaele e Claudio Bisio (un'allusione a Sanremo e al suo futuro?). Poi spiega la filosofia del suo secondo festival, ispirato all'armonia, che "non è una condizione di partenza, ma di arrivo, a volte difficile, è un traguardo, un percorso che consiste nel collegare elementi e significati diversi lontani, opposti, come nel simbolo yin e yang che richiama il numero 69". La prima standing ovation della serata è per Bocelli, che al piano ripropone Il mare calmo della sera in duetto con Baglioni, Poi passa al figlio Matteo il chiodo in pelle nera simile a quello di 25 anni fa: "Non è un passaggio di testimone, ma un augurio". L'Ariston è tutto per lui, l'ovazione social è per Matteo. Tutti in piedi anche per l'omaggio a Fabrizio Frizzi, che avrebbe compiuto 61 anni. La liturgia del festival sembra ingessare un po' il talento di Raffaele - elegantissima in nero lungo con spacco bianco, poi in total black e spacco profondo - e Bisio. Ma poi l'attore si scioglie nel monologo su Baglioni, "da sempre un sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario!". "Nel 1974 cantava 'passerotto non andare via', ma era una posizione chiarissima, era un'esortazione agli immigrati: restate qui. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent'anni prima che arrivassero, li ha sobillati". Baglioni, continua Bisio, "è ossessionato dai migranti: ha scritto 'migravamo come due gabbiani' e '100 ponti da passare' e 'sirene di navi che urlavano al vento', 'se avessi un'auto da caricarne 100 mi piacerebbe un giorno portarli al mare'. Allora te le sei cercate!". Poi l'appello ai giornalisti 'seri', "smettiamola!", e al "mondo Rai": "Quest'uomo ha un grande cuore, una grande testa oltre che una grande voce, se vi fidate di lui, di noi, lavoreremo benissimo". Virginia balla e canta nei panni di Mary Poppins, sfidando Pierfrancesco Favino travestito dal Freddie Mercury di Bohemian Rhapsody ("ma co' 'sto giubbotto giallo mi sembri Gabbani", lo apostrofa lei) sulle note dei musical dell'anno. Consueta esibizione da fuoriclasse per Giorgia, in un medley dei suoi successi che celebra la sua grande voce e culmina nel duetto con Baglioni in Come saprei. Fra le prime papere, qualche 'incidente' ("La mia costumista ha lavorato coi Casamonica", scherza Bisio citando i social che ironizzano sui ricami lurex, e Virginia si lascia scappare un 'salutiamo i Casamonica' accorgendosi subito dopo della gaffe e chiedendo scusa) e gag (come il trio dei conduttori in versione famiglia Addams o Nella vecchia fattoria versione vegana) sul palco sfilano i 24 big. Meritano una menzione il lungo applauso per Il Volo ("prendetevelo tutto", dice Bisio), la grinta di Loredana Berté che in quanto a voce e minigonna resta se stessa, l'esibizione di grande impatto di Daniele Silvestri con Rancore, l'eleganza di Paola Turci, la maturità di Arisa, la forza garbata di Simone Cristicchi. Alla fine della prima serata, questa la classifica parziale sulla base del voto della giuria demoscopica, che pesa per il 30%: nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek; nella zona gialla, quella intermedia, Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo con Briga, Arisa; nella zona bassa, quella rossa, Mahmood, Achille Lauro, Nino D'Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.