SANREMO. Virginia Raggi, che «sembra scema, invece no, è sindaco». Matteo Salvini, «pagato dall'Europa per dire che dobbiamo uscire dall'Europa». La maschera di Matteo Renzi che consiglia a Carlo Conti di «non personalizzare mai» e di non «lasciare ad Amadeus: non fare come ho fatto io con Gentiloni, che è un pò l'Amadeus della politica italiana».
E poi il festival delle larghe intese Rai-Mediaset, gli inciuci, le polizze all'insaputa del destinatario: tra satira e politica, il ciclone Maurizio Crozza si abbatte sul festival di Sanremo. "Protetto" dalla distanza («Sono felice di essere a Milano, a 270 km da voi: faccio come Bob Dylan, me la tiro prima che mi tiri qualcosa il pubblico»), il comico genovese affonda sulla stretta attualità e sulla nuova inchiesta sulla sindaca di Roma: «Virginia Raggi mi piace da morire. Con quel suo sorriso un po' ingenuo, un po' smarrita, a tratti assente, con quel suo sguardo vacuo. Che descritta così sembra scema, invece no, è sindaco. Perchè bisogna essere proprio sindaco per accettare Roma».
E poi: «Ho parlato di tasse, avrò fatto scendere gli ascolti. Per farmi perdonare vi ho fatto una polizza sulla vita. Dai è normale. Si fanno all'insaputa del beneficiario. Hanno iniziato con i rogiti, ora siamo alle polizze».
Cita le polemiche sul cachet di Conti per attaccare Matteo Salvini che aveva preso di mira il conduttore: «Io darei anche il suo stipendio ai terremotati. Ma poi che lavoro fa Salvini? È pagato dall'Europa per dire che dobbiamo uscire dall'Europa. È come se tu che sei pagato dalla Rai dicessi di guardare Sky. Carlo, hai dovuto dire di aver fatto beneficenza. E tu Maria, non hai voluto neanche un voucher di Poletti. Io ve lo dico: sono di Genova, col cazzo che non voglio essere pagato».
In uno scambio tra realtà e parodia, l'attore graffia sul festival delle larghe intese («Carlo pensaci bene, l'ultima volta che un toscano ha fatto un inciucio del genere si è preso una tranvata che è ancora in prognosi riservata, e rischia di sciogliersi prima il Pd della prognosi»), poi prende parrucca e dentoni e diventa un malinconico Matteo Renzi: «Carlo, non personalizzare... Le hai viste le mie foto al supermercato? Sono passato da Obama ai pandori. Non dire che ti ritiri a vita privata. Sei il direttore artistico del festival, altrimenti ti tocca farlo condurre ad Amadeus, come ho fatto io con Gentiloni, che è un pò l'Amadeus della politica italiana».
Il festival, comunque, è un affare. «Dopo Renzo e Lucia, Carlo e Maria. Manzoni direbbe i promessi sponsor», ironizza Crozza. «La raccolta pubblicitaria della Rai durante Sanremo equivale a una manovra finanziaria: Padoan, per tranquillizzare Bruxelles, vorrebbe un festival al mese per risanare il bilancio dello Stato».
Ce n'è anche per i due conduttori: «Da giovane Carlo cantava e lavorava in banca, Maria ha tentato il concorso in magistratura e poi si è inventata Amici, C'è posta per te: è evidente che siete fatti l'uno per l'altra. Banche toscane e magistratura: se aveste proseguito le vostre carriere, vi sareste incontrati lo stesso».
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