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Il 7 per cento dei siciliani rinuncia alla cure, ma la sanità nell'Isola fa progressi

Rapporto Gimbe. Realizzato il 60 per cento dei nposti letto aggiuntivi i terapia intensiva

Una terapia intensiva

Tra le ultime regioni per personale medico-infermieristico disponibile e tra le prime, invece, per incidenza di persone che preferiscono andare in altri territori per farsi curare, mentre i Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono da zona rossa, come i molti altri parametri siciliani fotografati ieri nel nuovo rapporto Gimbe sulla sanità del Paese: uno spaccato sulle criticità del settore, che non riguardano certo solo l’Isola e che già a prima vista, rimarca il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, mettono a nudo «una frattura, un gap tra il Nord e il Sud d’Italia».

Si comincia dalla quota di persone che alzano bandiera bianca sulle visite sanitarie programmate: in Sicilia il numero di famiglie che nel 2023 hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie, per sopraggiunti motivi economici ma anche per le lunghe liste d’attesa, ammontano al 7%.

 

Un servizio completo di Andrea D'Orazio sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola oggi

 

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