Domenica 22 Dicembre 2024

Mangiare sano aiuta a vivere a lungo

Mangiare sano, qualunque sia lo stile alimentare che ci piace, allunga la vita. Lo rivela uno studio condotto da Frank Hu, della the Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. Lo studio ha coinvolto un campione enorme, il cui stato di salute e' stato monitorato per ben 36 anni. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine. I partecipanti con un livello elevato di adesione ad almeno uno di quattro modelli alimentari sani considerati, ad esempio la dieta mediterranea, avevano meno probabilità di morire durante il periodo di studio per qualsiasi causa, in particolare per malattie cardiovascolari, cancro o malattie respiratorie, rispetto alle persone che non mangiavano sano. I ricercatori hanno utilizzato i dati sanitari raccolti in 36 anni per 75.230 donne e 44.085 uomini. Le conferme della scienza non finiscono mai: una dieta tradizionale di tipo mediterraneo - ricca di alimenti come pesce, frutta, verdura e noci - si associa a un rischio ridotto di demenza. Lo dice uno studio pubblicato sulla rivista BMC Medicine, le persone più fedeli alla dieta mediterranea presentano un rischio di demenza fino al 23% inferiore rispetto a quelli che seguono poco la tradizione gastronomica mediterranea. È solo di pochi giorni fa una ricerca secondo cui la dieta mediterranea mantiene giovane il cervello, che risulta «più pulito», con meno accumuli di proteine tossiche. Il nuovo lavoro, diretto da Oliver Shannon della Newcastle University, trova la sua forza nei numeri: gli esperti hanno analizzato i dati di 60.298 individui della UK Biobank. Gli autori hanno assegnato un punteggio alle persone utilizzando due misure di aderenza alla dieta mediterranea. Durante il monitoraggio durato mediamente 9,1 anni sono emersi 882 casi di demenza. Gli autori hanno anche considerato il rischio genetico di demenza di ciascun individuo. Hanno riscontrato, dunque, che i partecipanti con la più alta aderenza alla dieta mediterranea avevano un rischio inferiore del 23% di sviluppare la demenza rispetto a quelli con il punteggio di aderenza più basso, pari a una riduzione del rischio assoluto dello 0,55%. Non è stata riscontrata alcuna interazione significativa tra il rischio genetico di demenza e l'aderenza alla dieta mediterranea, un fatto che, secondo gli autori, potrebbe indicare che l'associazione tra una maggiore aderenza alla dieta mediterranea e un rischio ridotto di demenza permane, indipendentemente dal rischio genetico individuale di demenza. I ricercatori concludono che una dieta mediterranea con un elevato apporto di alimenti sani a base vegetale può essere un intervento importante da incorporare nelle future strategie di riduzione del rischio di demenza. Dieta mediterranea e sport aiutano anche la cura delle gengive in chi soffre di infiammazione cronica. Uno studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Periodontology mostra, infatti, che esiste una netta associazione tra chi ha cattivi stili di vita e la severità della malattia parodontale: mangiare male e non fare attività fisica aumenta di 10 volte il rischio di parodontite grave. La via maestra resta non solo la dieta mediterranea ma anche farsi consigliare da uno specialista.

L’olio extravergine d’oliva resta il condimento centrale

La Sicilia a tavola è un punto di riferimento per la dieta mediterranea. È un patrimonio culturale e di tradizioni, dove l’olio extravergine d’oliva è il condimento centrale. Il consiglio dunque è di utilizzarlo ogni giorno. L’olio d’oliva è essenziale anche nella dieta mediterranea, un patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La dieta mediterranea è forse il più noto fra i regimi alimentari ed è inclusa nella lista Unesco. Un modello nutrizionale che è rimasto costante nei secoli: costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca e verdure, non esclude una moderata quantità di pesce, latticini e carne, con molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato anche da vino o infusi. Considerata una eccellenza mondiale, un «meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale». Uno stile di vita: il più sano dei regimi alimentari, in alcuni casi anche terapeutico. Nella dieta mediterranea sono in posizione predominante i vegetali e, fra questi i cereali con tutti i loro derivati. Fra i protagonisti anche la pasta che è prevista quotidianamente a tavola come prima portata e costituisce il fulcro di almeno uno dei due pasti principali. Anche il pane è costantemente presente, in alternativa o no con la pasta. Frequente l'uso dei legumi, sistematico quello di ortaggi, verdure, frutta e olio extravergine di oliva usato come esclusivo grasso di condimento. Molto ridimensionato l’uso della carne, soprattutto di quella bovina, sostituita quasi integralmente dalla carne di pollo, tacchino, coniglio, maiale magro, agnello. Nella dieta mediterranea sono previsti i consumi di pesce e uova. Il latte e i suoi derivati (vari tipi di ricotte e formaggi come mozzarella, scamorza, caciocavallo, provola, provolone, pecorino e formaggi caprini) sono presenti in moderata quantità, e lo stesso consumo moderato è previsto per il vino. Caratteristico della dieta mediterranea è poi l'uso di aromi e condimenti non grassi (spezie, erbe, sugo e conserva di pomodoro, limone, peperoncino, aglio, cipolla, basilico, origano, rosmarino, alloro, salvia, prezzemolo, timo ecc.), che facilitano l'iposodicità della dieta. Del tutto peculiare è poi la possibilità di confezionare, con questi tipici ingredienti, piatti unici gradevoli che, abbinati a verdure e frutta, costituiscono dei pasti completi, equilibrati e quasi sempre poco costosi. Un'alimentazione così strutturata presenta oggi più di ieri maggiore validità dietologica in quanto, oltre ad adattarsi facilmente alle esigenze e ai ritmi di vita, ha elevate capacità protettive nei confronti dei fattori di rischio ambientale, che sono sempre più numerosi e aggressivi. Un grande patrimonio che non dobbiamo accantonare.

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