Venerdì 22 Novembre 2024

Quarta dose subito o con i nuovi vaccini? Anche gli esperti si dividono: ecco le risposte

Fare subito la quarta dose del vaccino anti-Covid-19 o aspettare, in autunno, il vaccino aggiornato contro la variante Omicron e le sue sottovarianti? Quello attuale è un vaccino «vecchio» perché progettato per combattere una versione del virus SarsCoV2 che non esiste più? Come potrebbe reagire il sistema immunitario a una quarta dose dello stesso vaccino? Sono queste le domande più comuni e frequenti relative all’ulteriore richiamo del vaccino contro la pandemia di Covid-19 e non sempre le posizioni degli esperti sono concordi. In linea di massima, chi è favorevole alla quarta dose adesso ritiene che vaccinarsi valga comunque la pena. È fra questi Massimo Galli, docente di infettivologia dell’Università Statale di Milano: «Sto valutando se fare una quarta dose di vaccino, anche se non aggiornato, tenendo conto che quando mi sono ammalato era gennaio 2022 e la variante che girava era Omicron 1. E Omicron 5 reinfetta alla grande chi ha fatto già Omicron 1 e 2. Quindi sono tra quelli che possono candidarsi a un nuovo booster, una spinta immunitaria che mi permetterebbe di rispondere meglio nel caso in cui questa estate, come probabile, mi trovassi di nuovo esposto al rischio di un contagio». Analoga la posizione del virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università di Milano, per il quale «la quarta dose del vaccino è essenziale in questa fase, dopo mesi nei quali il sistema immunitario è esposto alla circolazione di nuove varianti. Farò la quarta dose e probabilmente la vaccinazione periodica in ottobre». Il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Bicocca di Milano, ritiene che la quarta dose del vaccino anti Covid-19 possa «essere utile solo per pazienti vulnerabili over 60 che abbiano effettuato il booster entro il 2021, quindi a distanza di sette 7 mesi purché non abbiano avuto infezioni naturali da Omicron». Tuttavia, secondo l’esperto, «in questi soggetti sarebbe opportuno valutare la risposta immunitaria, non tanto quella anticorpale, quanto quella della risposta cellulo-mediata che dà una risposta efficace per quanto riguarda la malattia grave». Obiettivo di questo ulteriore richiamo del vaccino anti-Covid-19 è soprattutto evitare la malattia grave. È il motivo, prosegue Broccolo, per cui la quarta dose «non è raccomandata per il personale sanitario, in quanto il booster con vaccino non aggiornato determina inevitabilmente un declino rapido dell’immunità protettiva all’infezione da Omicron BA.4 e BA.5. Si fa la dose booster solo per impedire la reinfezione, che non è lo scopo di questo vaccino, L’obiettivo - ha rilevato - è la protezione dalla malattia grave». In autunno, ha detto ancora Broccolo, sono attesi i vaccini aggiornati contro le sottovarianti Omicron BA.4e BA.5 e per questo, ha aggiunto, «ha senso che gli over 60 non fragili attendano il nuovo vaccino. Resta comunque il dubbio se Omicron BA.5 sia ancora presente in autunno e che non sia stata soppiantata dalla nuova sottovariante BA.2.75 comparsa di recente in India». Sulla quarta dose del vaccino si è infine espressa recentemente anche la Commissione Covid-19 dell’Accademia dei Lincei, che in un rapporto rileva che «per cercare di interpretare la situazione attuale e comprendere l’utilità ed i limiti dei richiami successivi (quarta dose e successive) si deve tener presente che tutti i 27 vaccini che sono oggi disponibili sono diretti verso il Sars-CoV-2 isolato a Wuhan a gennaio 2020, un virus che non circola più. Poiché le sub-varianti di Omicron sono diventate un virus diverso, per ottenere una protezione significativa verso queste sub-varianti con gli attuali vaccini è necessario mantenere estremamente alta la risposta immunitaria che viene indotta».

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