Martedì 19 Novembre 2024

Quasi un siciliano su due è in sovrappeso

Quasi un siciliano su due è in sovrappeso. Lo dicono i numeri, quelli del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) redatto dall'assessorato regionale alla Salute, che fa una fotografia impietosa della situazione riguardante l'obesità nell'Isola. Il rapporto è stato presentato nel corso del congresso organizzato a Castelbuono dal Dipartimento Promise dell’Università di Palermo: "Stili di vita, nutrizione e longevità: le nuove sfide", in cui peer quattro giorni si sono dati appuntamento diabetologi, internisti, endocrinologi, esperti in nutrizione, oncologi, ma anche dietisti, docenti universitari, esperti, sindaci e amministratori. "La Sicilia - si legge nel rapporto della Regione - è una delle regioni più a rischio con 800.000 obesi e 2,3 milioni di casi in sovrappeso, complessivamente il 47 %della popolazione residente". Uno studio condotto dall’Università di Palermo (il Progetto ABCD coordinato da Silvio Buscemi, ordinario di Nutrizione Clinica e organizzatore del congresso di Castelbuono con i colleghi Antonio Craxì e Antonio Carroccio) mostra una prevalenza del 39.4% del sovrappeso e del 32.2% dell’obesità su un campione di popolazione adulta, con prevalenze molto elevate anche in età infantile e giovanile. I dati della letteratura scientifica confermano che l'obesità è una vera e propria malattia che assume le connotazioni di un problema sociale per i risvolti che se ne hanno. Una patologia efficacemente fronteggiabile con misure migliorative dell’ambiente e della organizzazione delle città e con il trattamento medico-nutrizionale, farmacologico e chirurgico bariatrico. "Fino a questo momento - dice il professore Buscemi - abbiamo maltratto l’obesità. Adesso è tempo di agire. I responsabili? Stile di vita, alimentazione e un sistema economico che ha accentuato disturbi del comportamento. L’obesità è un problema sociale". In Sicilia circa il 30% dei pazienti obesi abbandona il trattamento dietetico subito dopo averlo intrapreso, del restante 70%, un ulteriore 30% sperimenta un fallimento ed il restante 70% (quindi il 50% del gruppo iniziale) riporta un successo. Una vera e propria emergenza, insomma, cui la Regione Siciliana, nel Pdta, prova a porre dei rimedi proponendo un modello multidisciplinare che preveda una rete in cui medici di medicina generale, specialisti di riferimento, dietisti e altri professionisti, ciascuno per le rispettive competenze ed il proprio ruolo, siano in grado di prendere in cura il paziente e gestirne il processo di cura.

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