I bambini più piccoli (da 0 a 3 anni), pur non ammalandosi in maniera grave, hanno la una probabilità molto maggiore di trasmettere il Coronavirus ai propri familiari rispetto ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni. E’ il risultato di uno studio dell’Agenzia per la Salute Pubblica dell’Ontario condotto tra giugno e dicembre 2020, secondo cui neonati e bimbi fino a 3 anni sono risultati avere la più alta probabilità di contagiare la propria famiglia, pari al 43% in più (rapporto di probabilità 1.43) rispetto agli adolescenti.
Pubblicato su Jama Pediatrics, lo studio è stato condotto su 6.280 famiglie dell’Ontario. Sono risultati avere un tasso di
trasmissione del Covid-19 più alto di quella fascia di adolescenti anche i bambini tra i 4 e gli 8 anni (il 40% in più) e tra quelli da 9 a 13 anni (13% in più).
Mentre il numero di casi pediatrici di Covid-19 aumenta in tutto il mondo, si spiega nella ricerca, il ruolo di trasmissione dei più piccoli continuerà ad essere sempre più importante. Se la fascia tra 0 e 3 anni sta facendo registrare i più alti tassi di trasmissione,
bisogna considerare che le differenze di ciascun gruppo hanno implicazioni per la prevenzione delle infezioni all’interno
delle famiglie e delle scuole, riducendo al minimo il rischio di trasmissione secondaria da parte delle famiglie.
Alcuni studi, si legge sempre nella ricerca, hanno rilevato che i bambini più piccoli hanno maggiori possibilità di essere
asintomatici, il che è stato spiegato come la causa di una bassa infettività (i casi di trasmissione secondaria del virus sono
molto minori tra gli asintomatici rispetto ai sintomatici). Secondo la ricerca, una possibile spiegazione all’aumento di
rischio di trasmissione del virus in famiglia del 40% nei bimbi tra 0 e 3 anni rispetto a quelli tra 14 e 17 anni, è che i
bambini più piccoli non sono in grado di autoisolarsi dai loro caregiver quando sono malati.
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