Si può parlare di influenza, anche se non raggiunge i numeri degli anni scorsi. Ma è comunque in crescita. La scorsa settimana i casi di sindrome simil influenzale sono stati circa 101.000, in aumento rispetto al precedente monitoraggio, ma bassissimi rispetto agli anni scorsi, quando, di questi tempi, si viaggiava al ritmo di 800.000 contagi settimanali.
Inoltre, da inizio stagione a oggi, gli allettati da sindromi simil influenzali sono stati in totale 1.589.000 ma tra i campioni analizzati nessuno è risultato positivo al virus influenzale vero e proprio. E' quanto mostra il nuovo bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana dal primo al 7 febbraio.
In questa settimana, a livello nazionale, l'incidenza delle sindromi simil influenzali si è mantenuta stabilmente sotto la soglia basale, con 1,7 casi per 1.000 assistiti. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana la curva cominciava la sua discesa dopo aver raggiunto il picco epidemico stagionale e il livello di incidenza era pari a 12,1 casi per mille assistiti.
Le sindromi simil influenzali colpiscono, come sempre, maggiormente i più piccoli. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 4,5 casi per 1.000 assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 2,1 casi nella fascia 15-64 anni a 1,6 casi e a 0,8 casi tra gli gli over 65. E' da notare, inoltre, che, su un totale di 3.060 campioni analizzati dall'inizio della sorveglianza, nessuno è risultato positivo al virus influenzale mentre 409 lo erano al Sars-Cov-2. A causa dell'emergenza Covid-19, infine, Sardegna e Calabria non hanno attivato la sorveglianza.
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