Venerdì 22 Novembre 2024

Coronavirus, secondo uno studio l'aspirina riduce complicanze e rischio di morte

L’aspirina potrebbe ridurre il rischio dei pazienti con Covid-19 ricoverati di ammalarsi gravemente o morire. Uno studio della University of Maryland School of Medicine (UMSOM) ha scoperto, infatti, che assumere ogni giorno questo farmaco potrebbe diminuire di oltre il 40 per cento le probabilità di essere ricoverati in terapia intensiva o di aver bisogno di essere ventilati. Inoltre, l’aspirina ha dimezzato il rischio di morire a causa di Covid-19, rispetto ai pazienti che non assumevano il farmaco. Secondo i ricercatori, i risultati dello studio offrono un «cauto ottimismo» circa l’uso dell’aspirina per aiutare a prevenire gravi complicazioni causate da Covid-19. Le conclusioni sono state pubblicate sulla rivista Anesthesia and Analgesia. I risultati non sono cambiati anche dopo che i ricercatori hanno controllato diversi fattori che possono aumentare il rischio, come età, sesso, razza, indice di massa corporea e condizioni sottostanti come ipertensione e diabete. Non c'erano differenze tra i pazienti che hanno assunto l’aspirina e quelli che non l’hanno presa per quanto riguarda i cosiddetti eventi avversi come sanguinamento maggiore. Covid-19 aumenta il rischio di pericolosi - e spesso mortali - coaguli di sangue che possono formarsi nel cuore, nei polmoni e nei vasi sanguigni. Questo può portare a ictus e attacchi di cuore, che sono stati alla radice di un’ampia percentuale di decessi e insufficienza multiorgano da Covid-19. Gli studi hanno dimostrato che fino al 30 per cento dei pazienti ospedalizzati con Covid-19 soffre di coaguli di sangue. Ma i medici stanno appena iniziando a capire perchè. Potrebbe essere che l’infiammazione causata dal coronavirus causi un cambiamento nel comportamento del sangue, rendendo le piastrine più «iperattive» e pronte a restare unite, stando a un gruppo di ricercatori dell’Università dello Utah. Altri ricercatori hanno suggerito che una reazione immunitaria eccessiva, chiamata «tempesta di citochine», danneggia i tessuti sani. Se i vasi sanguigni sono danneggiati si può verificare un calo della pressione sanguigna e un aumento della possibilità di formazione di coaguli. L’aspirina interferisce proprio con il modo in cui il sangue coagula, motivo per cui il farmaco ha potenziali effetti benefici per le persone con Covid-19. Tuttavia, gli stessi ricercatori sono convinti che ci sia bisogno di studi più approfonditi sull'argomento. Il loro, infatti, è uno studio retrospettivo. Sarebbe invece necessario uno studio controllato randomizzato, in cui metà dei pazienti viene selezionata in modo casuale per ricevere aspirina e l’altra metà no.

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