Si possono calcolare le possibilità di morire a causa del coronavirus? Secondo uno studio condotto dall'ospedale Careggi di Firenze e dalla Fondazione Poliambulanza di Brescia, sì. E in sole due ore. La ricerca, riportata oggi dal "Corriere della Sera", sarà pubblicata anche sulle pagine del British Medical Journal-Open. Il gruppo di ricercatori italiani ha lavorato con lo scopo di calcolare le probabilità di morte di ogni soggetto entro due ore dall'accesso al pronto soccorso.
Sono sei le variabili prese in considerazione dallo studio. Si parte, per prima cosa, dall'età dell'individuo: i soggetti sono stati divisi in 3 gruppi, dai 18 ai 62 anni, dai 62 ai 74 anni e dai 75 in poi. Vengono poi esaminate eventuali patologie pregresse e/o croniche e la frequenza respiratoria (ossia il numero di atti respiratori del soggetto in un minuto). Si effettua poi un conteggio delle piastrine, così da valutare l'eventuale rischio di coagulazione intravascolare disseminata, e della creatinina per esaminare la funzionalità renale, per passare infine a calcolare l'indice di Horowitz, indispensabile per valutare una possibile compromissione polmonare. L'età resta uno dei fattori principali per calcolare il rischio di ciascun soggetto. In un paziente con più di 75 anni la probabilità di decesso a causa del Covid è 8 volte superiore rispetto a quella di un individuo che ha meno di 60 anni.
"Altri gruppi di ricerca hanno proposto criteri per identificare i pazienti più fragili ma sono variabili che si modificano velocemente, come la troponina (che indica il danno miocardico), o che richiedono tempi più lunghi (misura delle citochine proinfiammatorie). Il nostro obiettivo era mettere insieme parametri clinici per poter stratificare il livello di rischio dei pazienti già all’ingresso in pronto soccorso, velocemente e con precisione", ha raccontato al "Corriere" il dottor Niccolò Marchionni, docente e direttore del dipartimento Cardio-toraco-vascolare presso l'ospedale Careggi.
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