Più uomini che donne morti per coronavirus. Un dato che già si conosceva ma che adesso, attraverso uno studio, assume una proporzione netta. La mortalità degli uomini, infatti, è più che doppia di quella delle donne: è di 2,5 volte in più. Lo rivela il primo studio sulle differenze di genere nella risposta all'infezione condotto in Cina e pubblicato sulla rivista Frontiers of Public Health.
Lo studio è stato condotto da Jin-Kui Yang, dell'ospedale Tongren a Pechino e si è basato su 43 pazienti seguiti personalmente al nosocomio, 1056 pazienti seguiti in altri ospedali cinesi e dati su quasi 600 pazienti di SARS seguiti nel 2003 in Cina.
In tutti e tre i set di dati è emersa una mortalità più che doppia tra gli uomini rispetto alle donne, anche se non è emersa alcuna differenza nel rischio di contagio nei due sessi. Gli esperti hanno anche riscontrato che gli uomini tendono ad avere un maggior numero di recettori ACE2 cui il virus si attacca: la maggior gravità della sindrome covid nei maschi e la maggiore mortalità maschile, spiegano gli scienziati cinesi, potrebbe essere spiegata dalla maggior presenza di recettori cui il virus si attacca.
Questa spiegazione, continuano, è coerente col fatto che anche diabetici e cardiopatici - che a loro volta manifestano la malattia con gravità maggiore e hanno mortalità più elevata - presentano un maggior numero di recettori ACE2 rispetto alla popolazione generale. "Cure addizionali di supporto e immediato accesso alla terapia intensiva potrebbero essere necessarie per i maschi anziani", conclude Yang.
Lo studio sembra confermare anche le evidenze emerse dall'epidemia in Italia: in base all'ultimo Bollettino Sorveglianza Integrata ISS del 23 aprile, si rileva, infatti, che in Italia la percentuale di letalità per gli uomini e le donne è rispettivamente 17,1% e 9,3%. Sui tassi di infezione, suddivisi per sesso in Italia, invece, è stata riportata una maggiore percentuale di casi tra le donne.
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