Cominciano lentamente a diminuire in Italia i casi di influenza, segnale del superamento del picco. Il numero di casi stimati nel Rapporto dell’Istituto superiore di Sanità in questa settimana è di circa 763.000, per un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 5.018.000 casi.
Ad essere colpiti sono maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 38,3 casi per mille assistiti. Val D’Aosta, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata le regioni con più alto numero di casi.
"L'andamento dei contagi influenzali è ritardato rispetto all'anno scorso e probabilmente non arriveremo a 8 milioni di casi registrati nel 2018-19, ma oltre i 7 sicuramente sì. Ci aspettavamo qualcosa di meno, si tratta di un'attività abbastanza alta, per il terzo anno consecutivo", ha detto Gianni Rezza, a capo del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto Superiore di sanità (Iss), a margine del convegno Flu Summit 2020, organizzato da Sanofi Pasteur a Roma. Come tutti gli anni, la categoria dei bimbi di 3-4 anni è la più colpita ma è molto elevata anche a 5-14 anni. "Tra gli anziani - precisa - ci sono invece meno contagi, perché sicuramente godono di un 'effetto vaccino', visto che hanno coperture vaccinali intorno al 53%, ancora basse ma comunque molto più alte rispetto al resto della popolazione, in cui la media è del 15%".
"I dati definitivi delle coperture vaccinali di quest'anno saranno disponibili ad aprile ma abbiamo già alcuni indicatori, come le dosi di vaccino consegnate alle Asl, in base ai quali emergerebbe un aumento del 3-5% dei vaccinati, soprattutto tra gli anziani", aggiunge Giancarlo Icardi, coordinatore Area Vaccini della Società italiana di igiene (Siti).
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