Le sigarette elettroniche sono la soluzione meno dannosa per chi vuole smettere di fumare. A confermarlo sarebbero "gli studi provenienti da ogni parte del mondo e i migliaia di utilizzatori che testimoniano una rinnovata qualità di vita". Così commenta Riccardo Polosa, direttore del CoEHAR il Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università degli Studi di Catania, in merito all’avvertimento lanciato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità sui rischi legati alle e-cig.
"E' noto a tutti - prosegue l’esperto - che non è la nicotina a causare il cancro ma il mix di sostanze cancerogene che si sprigionano durante il processo di combustione delle sigarette convenzionali". E proprio ieri osserva Polosa, "anche il Centers for Disease Control and Prevention, ha eliminato la raccomandazione ai cittadini americani di astenersi dall’uso di sigarette elettroniche come annunciato dopo lo scoppio del caso EVALI", vale a dire la malattia polmonare che ha colpito alcuni utilizzatori di sigarette elettroniche contenenti Thc negli Stati Uniti.
Si tratta di una malattia "che in Europa non ha registrato nessun caso. La ragione è semplice: i controlli sui dispositivi e sui liquidi sono talmente serrati in Italia e in Europa che non sarebbe così semplice - conclude - mettere in commercio prodotti di quel tipo".
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