Sabato 23 Novembre 2024

Sanità, in arrivo l'infermiere di famiglia: chi è e cosa fa

In arrivo gli infermieri di famiglia

Arriva l'infermiere di famiglia. Una nuova figura che, come afferma la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) "entra ufficialmente a far parte dei pilastri dell'assistenza territoriale in tutto il Paese: il Patto per la salute appena approvato prevede infatti che accanto ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e agli specialisti ambulatoriali e ai farmacisti ci sia l'assistenza infermieristica di famiglia/comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone". In realtà, l’infermiere di famiglia esiste già in Italia anche se non è molto diffuso. L'obiettivo è avere una nuova figura professionale a disposizione dei cittadini malati così come accade in altri Paesi, come Stati Uniti o Inghilterra.Nulla a che vedere con una badante, ma un soggetto da affiancare al medico di base. CHI È L'INFERMIERE DI FAMIGLIA. È un responsabile delle cure domiciliari che affiancherà medico di famiglia, pediatra e specialista ambulatoriale per dare assistenza al paziente a domicilio. Si tratta, dunque, di un professionista specializzato in terapie socio-sanitarie, capace di seguire le cure e la prevenzione della famiglia fuori dall’ospedale. L’infermiere di famiglia può eseguire medicazioni, supporto psicologico anche a familiari di pazienti con disabilità o con patologie croniche. Tutto questo a domicilio. "La professione fa un altro passo avanti nel suo cammino, entra nelle case delle persone, contrasta le disuguaglianze soprattutto nelle aree interne e garantisce un'assistenza territoriale accessibile soprattutto a una popolazione che invecchia e presenta sempre più cronicità e disabilità, con la necessità di soddisfare bisogni di assistenza complessi che gran parte delle famiglie non può affrontare da sola", afferma la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli. "Con questa scelta l'Italia si allinea alle indicazioni dell'Oms che fin dal 1998 - rileva Mangiacavalli - aveva indicato la necessità dell'infermiere di famiglia/comunità. Ora le Regioni, che hanno approvato il Patto devono attuare le previsioni che contiene insieme agli Ordini degli infermieri. Siamo già al lavoro per preparare i nostri professionisti a interpretare al meglio questo nuovo ruolo che c'è stato assegnato all'interno del Servizio sanitario nazionale".

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