L’influenza intestinale è arrivata e sta colpendo sempre più italiani. In genere il picco si manifesta a cavallo tra dicembre e gennaio, ma già a novembre il numero dei casi è in crescita. Complessivamente sono già 482mila i casi registrati dalla rete di sorveglianza Influnet, con l'attività dei virus che in quasi tutte le regioni è ancora al livello 'di base' ma che sta aumentando rapidamente. Lo afferma l'ultimo rapporto della rete, che si riferisce alla settimana dal 10 al 17 novembre. "Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 143.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 482.000 casi - scrivono gli esperti dell'Iss -. In tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è sotto la soglia basale tranne in Piemonte, Lombardia e Abruzzo". L'incidenza totale nell'ultima settimana è pari a 2,38 casi per mille assistiti, leggermente superiore a quella registrata nello stesso periodo della stagione 2018-2019, e prossimo al valore di soglia di 2,96 sopra il quale si passa da 'livello basale' a 'intensità bassa'. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 5,08 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 2,11 nella fascia 15-64 anni a 2,35 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,36 casi per mille assistiti. Quali sono i sintomi più diffusi. Sia negli adulti che nei bambini la sintomatologia è facilmente riconoscibile: diarrea, senso di nausea e possibilità di vomito, crampi addominali. Ma anche mal di testa, febbre e brividi, perdita di appetito, rigidità muscolare e dolori diffusi.