Venerdì 15 Novembre 2024

Emicrania, le donne le più colpite: ma c'è una nuova cura

Emicrania

C'è una nuova cura contro l'emicrania, già disponibile negli ospedali. Lo rende noto il direttore del Centro Regionale per le Cefalee dell'Università Sapienza presso l'Ospedale Sant'Andrea di Roma, Paolo Martelletti, il quale in un'intervista all'Ansa ha parlato di "guarigione" per chi soffre. Sono soprattutto e donne ad esserne colpite, ma complessivamente in Italia sono circa nove milioni le persone che ne soffrono, a volte anche con conseguenze sul rendimento nel lavoro o nelle assenze (dato che raggiunge il 14%). Le cause possono essere tante, mentre i sintomi si accompagnano spesso non solo a dolore pulsante, ma anche a nausea, vomito, che possono durare due o tre giorni. Alcuni soggetti, per limitare gli effetti della patologia devono stare al buio, a riposo, perchè avvertono disturbi agli odori, alla luce e al movimento. Per loro adesso c'è una speranza. "Abbiamo disponibile sul territorio nazionale, nei nostri ospedali, una nuova classe farmacologica, la prima molecola utilizzabile delle quattro che saranno disponibili entro pochi mesi, che serve per curare e prevenire le crisi", spiega Martelletti. Si tratta di anticorpi monoclonali che agiscono contro una sostanza che determina le crisi dolorose dell'emicrania, il Gene del Recettore per la Calcitonina (Cgrp) "che ha mostrato nell'uso clinico quotidiano, una evidente efficacia, unita ad un elevato profilo di sicurezza, con assenza di eventi collaterali significativi", spiega Martelletti. Effetti collaterali? Lo stesso esperto sottolinea come si tratti di una cura molto leggera anche per la semplicità dell'applicazione con una fiala al mese somministrata sottocute sulla coscia. "Il farmaco esprime la sua attività riducendo la normale cronicità di ogni emicranico quindi nei prossimi anni con un uso diffuso e appropriato avremo sempre meno pazienti con emicrania cronica e un problema sociale così importante come questo potrà essere più facilmente gestito". Il farmaco, spiega Martelletti "è disponibile negli ospedali abilitati e sotto la supervisione di esperti di settore, è può essere utilmente applicato a tutti gli emicranici che hanno avuto precedenti esperienze di non efficacia con altri farmaci nella prevenzione delle crisi".

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