Sono state 7.267 segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini arrivate all'Aifa nel 2018, pari a 31 casi ogni 100mila dosi. Di queste, 1.202 sono considerate relative a reazioni «gravi», ma nessun decesso è stato collegato causalmente al vaccino. E’ quanto si legge nel rapporto Vaccini 2018 dell’Agenzia del farmaco. Il 76% delle segnalazioni (5.536) si riferisce a sospetti eventi avversi che si sono verificati nel 2018 (inserite e insorte nel 2018), mentre il 20% circa (1.485) a casi che si sono verificati negli anni precedenti. Il 3,4% (246) delle segnalazioni non riporta la data di insorgenza. Tutte le sospette reazioni avverse osservate nel 2018, si legge nel rapporto, «non hanno evidenziato eventi che possano modificare la valutazione del rapporto fra benefici e rischi dei vaccini utilizzati». Eventi clinicamente gravi e potenzialmente correlabili infatti si sono verificati raramente, e «non sono associati all’esito fatale». Le reazioni avverse più frequenti sono note e attese e corrispondono a febbre (con temperatura superiore a 38 gradi), reazioni locali nel sito di inoculazione e reazioni cutanee generalizzate (comprese le reazioni a tipo rash cutaneo). Meno comuni sono risultate le reazioni avverse agitazione/irritabilità, iperpiressia (oltre i 39,5 ), vomito e orticaria. Per la maggior parte dei vaccini, queste reazioni avverse sono descritte nei riassunti delle caratteristiche del prodotto come molto comuni e comuni. Più raramente (sotto i 400 eventi complessivi) sono state osservate altre reazioni avverse note come diarrea, reazioni vagali, astenia, dolore, pianto, cefalea e inappetenza. Le altre reazioni avverse si collocano sotto il valore dei 100 eventi e rientrano fra gli eventi rari e attesi, come per esempio le convulsioni febbrili. Alcune di quelle riportate con una frequenza rarissima (meno di 20 eventi) sono caratteristiche di specifici vaccini. Nel 93% dei casi non gravi la reazione avversa è già risolta o in miglioramento al momento della segnalazione. (AGI)