Il mondo del lavoro è ormai aperto a nuovi scenari. Uno di questi riguarda la logistica. Ovvero il lavoro a distanza o da casa. E in generale la maggior parte dei siciliani è favorevole a questa soluzione, anzi ritiene che "lavorare da casa incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio". A pensarla così è l'84% degli intervistati, in un sondaggio realizzato in Sicilia. Secondo loro il cosiddetto smartworking - laddove applicabile - riduce lo stress (37%), dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (29%) e permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (18%). Il dato emerge dall'ultima ricerca dell'Osservatorio di Reale Mutua sul welfare (Indagine Cawi condotta dall'istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età, sesso ed area geografica), che ha indagato la percezione dei siciliani sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro. L'attività lavorativa, infatti, può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori. In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di un abitante della Sicilia su tre (34%), è la postura. Seguono lo stress (30%), con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale e la sedentarietà (18%), mentre solo il 9% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vista. In un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un'attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è il contatto, o esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (40%), seguito dall'eventualità di cadute e infortuni (28%) e dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi (15%).