ROMA. Un semplice ed economico antibiotico (impiegato per tantissime infezioni, dalla bronchite alla cistite alla polmonite etc) funziona nel cancellare i ricordi traumatici, potrebbe dunque eliminare incubi e fobie connessi a una qualche esperienza scioccante vissuta, quindi acquisire un valore nella cura del cosiddetto sindrome da stress post-trauma. Si tratta della doxiciclina ed è stato studiato in via preliminare su 80 individui nel corso di una ricerca condotta presso l’Università di Zurigo e pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry. La sindrome da stress post-traumatico si instaura nella psiche di una persona che ha vissuto un’esperienza traumatizzante, ad esempio che ha subito una violenza, ha vissuto in scenari di guerra, o è rimasto coinvolto in un disastro naturale come un terremoto o un’alluvione. In questi casi il cervello «fissa» il brutto ricordo e la persona viene di tanto in tanto 'bombardatà da 'flashback' di memoria che spaventano, oppure da incubi notturni. Ad oggi non vi sono terapie farmacologiche a disposizione di queste persone. Gli esperti hanno osservato che questo antibiotico interferisce con la formazione dei ricordi perché spegne degli enzimi - metalloproteinasi - direttamente coinvolti nel processo di memorizzazione. In uno studio preliminare su 80 volontari sottoposti a una piccola scossa un pò dolorosa e associata alla vista di un certo colore, gli esperti hanno visto che somministrando loro l'antibiotico subito a ridosso della scossa, sette giorni dopo i partecipanti hanno un ricordo molto più sbiadito dell’accaduto e il colore associato alla scossa non suscita in loro frustrazione e malessere, come invece avviene nei volontari che non hanno assunto antibiotico ma solo una pillolina finta (placebo). Il prossimo passo sarà testare l’efficacia dell’antibiotico coinvolgendo persone che effettivamente soffrono di sindrome da stress post traumatico.