ROMA. L'impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione di cibo sarà negativo, con diversi aspetti coinvolti. Lo ha affermato Sam Myers della Harvard T.H. Chan School of Public Health al Climate & Health Meeting che si è appena concluso ad Atlanta. «Non abbiamo mai avuto così tanto bisogno di aumentare la produzione di cibo come in questo periodo - ha affermato Myers riportato dal sito Livescience -, ma allo stesso tempo stiamo trasformando profondamente i fondamenti biologici di come coltiviamo». Mentre su alcune piante un maggior tasso di CO2 atmosferica può fare da fertilizzante, la combinazione di clima più caldo, cambiamenti nelle piogge e aria più satura di anidride carbonica farà diminuire la resa di piante come mais o grano soprattutto nelle zone tropicali. Il caldo inoltre favorisce parassiti e insetti infestanti, che rischiano di proliferare. La febbre del pianeta, afferma Myers al sito Livescience, sta inoltre già facendo spostare verso climi più temperati diverse produzioni tipiche dei tropici. A complicare ulteriormente la situazione, sottolinea l'esperto, c'è anche l'effetto del maggior tasso di CO2 nell'aria sulla concentrazione di alcuni nutrienti nelle piante come zinco e ferro fondamentali per la salute umana, il cui livello cala.