ROMA. Costretti in casa, tra brividi e termometri, sono già tre milioni gli italiani colpiti dall'influenza. Mentre triplica il lavoro dei medici di famiglia e i Pronto Soccorso cercano di gestire l'aumento di accessi, dall'inizio della stagione ad oggi. Un numero, quello dei tre milioni di persone colpite, raggiunto con grande anticipo rispetto allo scorso anno, quando era stato toccato a marzo. Più aggressiva degli anni passati, l'influenza «viaggia verso il picco dei contagi che potrebbe arrivare già per la prossima settimana», spiega Antonino Bella, responsabile del bollettino di sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali Influnet, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Per quanto riguarda l'epidemia in generale, sottolinea Bella, «nella prima settimana del 2017 è stata registrata una lieve diminuzione dell'incidenza determinata dalla chiusura delle scuole, ma rimane comunque alta con 9,11 casi ogni 1000 assistiti. E per la settimana in corso prevediamo un nuovo aumento». Un super lavoro per i medici di famiglia, presso cui sono triplicate le consultazioni e le visite a domicilio. «C'è stato un afflusso straordinario in breve periodo di tempo, iniziato durante le vacanze natalizie con impatto forte sulla medicina generale», spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di Medicina Generale (Simg). Di fatto, precisa Cricelli, «in circa due mesi e mezzo 48 mila medici si sono fatti carico di 5 o 6 milioni di persone affette da influenza o sindromi simil-influenzali e di relative complicanze meno gravi. In alcuni casi facendo anche 10 visite domiciliari al giorno, ovvero molto più della media, che in genere è di tre. In pratica si sono triplicate. E anche le consultazioni ambulatoriali sono più che triplicate a causa dell'influenza». Ma il super lavoro riguarda anche i Pronto Soccorso, dove continuano a essere registrati picchi di accessi per complicanze correlate, come bronchiti e polmoniti. La fascia di popolazione più colpita in assoluto, come ogni anno, sono i bambini«, sottolinea Giovanni Rezza, responsabile delle malattie infettive dell'Iss. Tuttavia, precisa Rezza, »una caratteristica dell'influenza di quest'anno è che colpisce particolarmente gli anziani a causa probabilmente della maggior diffusione del ceppo del virus H3N2, che miete più vittime tra le persone di età intorno o sopra ai 65 anni». In genere anziani, e con altre malattie concomitanti, sono anche i 63 casi gravi registrati dall'inizio dell'epidemia, che hanno provocato finora otto morti.